Banche, con le nuove regole prestiti e mutui meno rigidi

Giorgetti: "Grazie a Basilea 3 un passo avanti per l'Italia". Sì ai terreni agricoli come garanzia

Banche, con le nuove regole prestiti e mutui meno rigidi
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Buone notizie per le aziende e le banche italiane. Infatti, con l'arrivo delle nuove regole di Basilea pubblicate ieri nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, entrano in vigore alcune norme (oltre alla conferma di altre) che incidono positivamente sugli oneri di accantonamento degli istituti di credito europei e dovrebbero quindi agevolare la concessione di prestiti. Si tratta di un aggiornamento del pacchetto di Basilea 3 - detto Basilea 3+ - che prevede l'entrata in vigore generale per il 2025, a parte alcune norme che saranno attive dal 9 di luglio. Si va verso lo slittamento al 2026, invece, della parte sui rischi di mercato delle banche a causa del ritardo di applicazione delle regole da parte degli istituti americani.

Nel frattempo, però, il sistema Italia porta a casa diverse sue richieste: «Le nuove regole di Basilea sulle banche rappresentano un piccolo passo in avanti positivo per il nostro sistema e agevolano i sistemi di credito all'economia», è stato il commento del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, «ora bisogna andare avanti su questo percorso: la posizione del governo italiano continua a essere volta a migliorare l'approccio del sistema di credito verso l'economia reale». Il capo delle finanze italiane cita tra gli aspetti positivi «la conferma di SMEs supporting factor (fattore di supporto per le Pmi, ndr), i terreni agricoli che diventano garanzie valide ai fini di Basilea, la riduzione degli assorbimenti di capitale sui mutui prima casa, la conferma della riduzione dell'assorbimento alla cessione del quinto che favorisce il credito al consumo». Oltre al «filtro prudenziale sui titoli di stato e un nuovo sistema di computo per le minorities (le partecipazioni societarie di minoranza, ndr)».

Per le Piccole e medie imprese - di cui l'Italia è molto ricca - è stata confermata la norma che prevedeva uno sconto sul capitale da accantonare per i prestiti alle Pmi. Aspetto che libera risorse per finanziare i progetti delle aziende. Inoltre, sono richieste meno riserve per i prestiti garantiti dalla cessione del quinto dello stipendio o della pensione che può spingere il credito al consumo.

Lettura positiva delle norme anche per l'Abi, l'associazione delle banche italiane. Il presidente Antonio Patuelli e il vice direttore generale vicario, Gianfranco Torriero, concordano con Giorgetti «sul giudizio positivo per l'Italia per gran parte delle nuove regole di Basilea» con «l'accoglimento di numerose istanze dell'Abi». Positive le proroghe di misure già in vigore, quali l'estensione della facilitazione per le vendite di crediti deteriorati su larga scala e l'estensione del «filtro prudenziale» (attiva dal 9 luglio) sui titoli di Stato: le oscillazioni momentanee sui rendimenti dei Btp non avranno quindi impatti sulle somme da accantonare, permettendo alle banche di fare più credito e acquistare più titoli anche nei momenti di tempesta. Interessanti anche alcune misure di nuova introduzione: per esempio, si potranno utilizzare i terreni agricoli come garanzia per ottenere più credito dalla banche. Inoltre, gli istituti non dovranno fare accantonamenti per le quote detenute in Banca d'Italia.

Infine l'Abi, pur in un quadro

ritenuto complessivamente favorevole, segnala anche «alcuni appesantimenti nei requisiti patrimoniali delle banche, quali la restrizione nell'utilizzo dei modelli interni e la nuova metodologia di gestione dei rischi operativi».

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