Baricco: "Salvini è un lucido animale politico e il M5S un Blackberry"

Attraverso un'esegesi del suo ultimo libro, "The Game", Alessandro Baricco racconta frammenti del presente politico. E spiega: "Dire che questi siano gli anni della paura è una fantasia"

Baricco: "Salvini è un lucido animale politico e il M5S un Blackberry"

Il suo ultimo libro l'ha chiamato "The Game". Che tradotto significa, "il gioco". Ma che, però, ha molto a che fare con la realtà. E, un pezzo alla volta, paragona, frammenti di vero con la finzione. Anche politica. In un'intervista rilasciata all'Huffington Post, Alessandro Baricco, spiega le intenzioni del suo libro, pubblicato da Einaudi. Che racconta la mutazione che l'insurrezione digitale ha prodotto negli esseri umani. Tutti, nessuno escluso, anche nei politici.

Il Game e la paura di non farcela

Il racconto del narratore esordisce con la descrizione di un videogioco, "Space Invaders", inventato dall'ingegnere giapponese Nishikado Tomohiro per poi aprirsi ad altre riflessioni. Soprattutto sul presente. "Un alto numero di abitanti del Game ha maturato la convinzione che il gioco non sia adatto a lui, che è troppo difficile farcela", spiega, con una metafora, Baricco. "Questo normale decorso", continua il saggista, "è coinciso con una crisi economica tremenda, che ha lasciato cicatrici bestiali. Da una parte, il Game ha distribuito una quantità enorme di dati, informazioni, possibilità, persino privilegi. Ma non ha redistribuito la ricchezza che ha generato. Dall'altra, la crisi economica ha colpito tutti tranne le élite del Game". E, secondo l'autore, sono in "molti ad aver sovrapposto le due cose e si sono ribellati, scatenando una guerra di resistenza che ha radunato tutti quelli che sono stati cacciati ai margini del Game: gli sconfitti, gli sfruttati, i non riconosciuti".

Il M5S come un "Blackberry"

Per l'autore, alla base del movimento di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, "c'è un'intuizione molto avanzata, che dimostra che il nostro paese è un laboratorio sperimentale formidabile". E conferma che il M5S è stata il "primo tentativo di traduzione del Game in ambizione politica". Anche se poi, secondo Baricco, le possibilità hanno subito un arresto e "si sono un po' svuotate". "L'impressione è che i 5 Stelle abbiano dentro di sé l'innovazione elettrizzante che ha avuto il Blackberry ma siano destinati a essere estitni dall'arrivo dell'iPhone, cioè da qualcuno che riscriverà quell'intuizione inziale con molto più talento", ha osservato Baricco.

"Salvini? Un animale politico molto lucido"

E commentando l'alleanza che ha fatto nascere il governo giallo-verde, il saggista descrive Matteo Salvini come un "animale politico che difende i valori novecenteschi con una macchian che non è troppo obsoleta per vivere nel Game". E, per spiegarsi, aggiunge una'altra metafora: "È come il partito liberale del secolo scorso: aveva un'organizzazione adatta al Novecento, sebbene le sue idee venissero dal tardo Ottocento". Baricco riconosce in Salvini le doti intuitive di chi sa come funziona "il mondo nuovo": "È un animale molto lucido. Ha dato a un partito destinato all'estinzione una conformazione adatta al Game". Ma sostiene che, "in una situazione normale", la Lega starebbe sul 7 o l'8%. Ma se nei sondaggi, il partito di Salvini è così alto è perché "nella ritirata complessiva di tutti gli altri, ha occupato lo spazio che gli avversari gli hanno aperto". E conclude: "La forza di Salvini deriva dalla smisurata debolezza in cui si trovano sia la detra, sia la sinistra. Una situazione quasi irripetibile".

Il desiderio di fermare i migranti

Baricco, nell'intervista spiega anche come "nella nostra vita" tutto sia molto più mobile di quanto non lo fosse anni fa. "Eppure", conferma, "c'è un istintivo irrigidimento rispetto ad alcuni movimenti. Il Game non riesce a capacitarsi del perché la gente voglia viaggiare molto, spedire mail in pochissimi secondi, rispondere con un tweet al Papa, eppure si fa così tanti problemi per un numero di immigrati che è, obiettivamente, piccolo rispetto agli abitanti delle nazioni europee". Ma, per lo scrittore, il fenomeno fa paura perché "l'Europa ha fatto di un fenomeno tollerabile, se gestito con intelligenza, un'emergenza".

"Ma questi non sono gli anni della paura"

E alla domanda se questi siano "gli anni della paura", Baricco risponde negativamente, anche se riconosce che i "sintomi" siano veri. "Io sono nato nel 1958 e ho vissuto la possibilitò di una guerra nucleare. A diciott'anni, la sera, non uscivo di casa perché a Torino sparavano ogni giorno. Mio padre se l'è vista peggio, facendo la seconda guerra mondiale. Mio nonno ne ha fatte due. Con questo portato, considerare gli anni che viviamo gli anni della paura è una fantasia", conferma l'autore.

"Il fascismo di oggi? Uno storytelling impreciso"

E Baricco è tornato anche a parlare di fascismo: "Ogni minuto speso ad agitare lo spauracchio del fascismo contro il governo Salvini-Di Maio è un minuto perso nell'individuazione del vero pericolo che corriamo".

E ha concluso: "Dire che sta tornando il fascismo, chiamando l'altra parte alla resistenza, è uno storytelling efficace, ma è uno storytelling largamente impreciso. Una mossa disperata. Che può ottenere qualche risultato immediato, ma manca il bersaglio vero".

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