Barriere anti rom nella rossa Firenze

Dopo le proteste dei passeggeri per furti e mendicanti, in stazione spuntano le transenne ai binari

Barriere anti rom nella rossa Firenze

Firenze - Non c'è pace per la stazione Santa Maria Novella di Firenze. Le nuove barriere, subito ribattezzate «anti-rom», che da sabato scorso impediscono a chi non è in possesso del biglietto di accedere ai binari da cui partono i treni dell'Alta velocità, sembrano aver solo spostato il problema qualche metro più in là. Sui marciapiedi da cui si accede ai convogli regionali non è cambiato nulla: i questuanti ci sono ancora e ieri mattina poco prima delle 10 le situazione è degenerata. Per un'accesa lite tra un capotreno e una donna rom, salita su un treno in partenza per La Spezia senza biglietto per chiedere soldi ai passeggeri.
La donna, poi medicata al Pronto soccorso e dimessa con una prognosi di tre giorni, ha raccontato agli agenti della Polfer intervenuti di essere stata colpita con uno schiaffo, presentando una denuncia per lesioni contro il dipendente di Ferrovie. A sua volta, il capotreno ha querelato la mendicante per minacce, giurando che la donna lo avrebbe offeso ripetutamente.
Al di là di come siano andate effettivamente le cose - sull'episodio stanno cercando di fare luce gli agenti della Polfer e determinanti potrebbero essere le immagini delle telecamere di sorveglianza di cui è dotato lo scalo toscano -, ovviamente l'episodio ha rinfocolato le polemiche per un provvedimento che già di per sé qualcuno aveva bollato come razzista, adottato tra l'altro in una roccaforte del centrosinistra come Firenze. L'associazione Nazione Rom, che nei giorni scorsi si era subito scagliata contro le barriere, parla di un'autentica aggressione, mentre Ferrovie dello Stato ribatte durissima con una nota: «L'episodio è l'ennesimo effetto di un clima esasperato che da molti mesi si respira nella stazione fiorentina. Nel periodo 2012-2013 sono stati diciotto gli episodi di aggressione denunciati dal personale ferroviario, undici quelli registrati fra il 20 febbraio e il 18 aprile di quest'anno».
«Per fortuna - rincara la dose Franco Fiumara della Direzione centrale Fs - abbiamo personale ben addestrato perché le provocazioni che subiscono i nostri uomini sono continue. Da parte nostra non c'è né razzismo né volontà di lavorare in condizioni di difficoltà: i dipendenti di Fs non sono certo delinquenti abituali, mentre la sensazione è che le persone che gravitano attorno alla stazione godano di una sorta di impunità».
Ma il percorso iniziato in collaborazione con il questore di Firenze, Raffaele Micillo, andrà avanti. «Nelle ultime ore - conclude Fiumara - stiamo presidiando anche le macchinette self-service per i biglietti dove si aggirano spesso donne rom incinte aumentando ulteriormente le nostre difficoltà, però non intendiamo fermarci: stiamo sviluppando un progetto per rendere l'area binari interamente controllata». La volontà è quella di «transennare» anche i marciapiedi da cui si accede ai treni regionali: dopo una mattinata così agitata, ieri pomeriggio i questuanti sembravano spariti, ma chi conosce Santa Maria Novella giurava che erano nascosti e pronti a tornare in azione. E i viaggiatori? Molti di quelli che ieri salivano sui treni Av non sapevano neppure cosa fossero quella sorta di barriere, mentre i fiorentini in transito non potevano fare a meno di tirare un sospiro di sollievo.

«Non per essere razzisti - spiegava un po' per tutti una professionista di mezza età habitué delle Frecce e di Italo - ma non era certo piacevole dover sempre fare attenzione alla borsa, al portafogli e al computer salendo sul treno».

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