Bartolo: "Cambiare il dl sicurezza e stop al tira e molla sulla pelle dei migranti"

L'europarlamentare del Pd ha detto che il suo partito non deve cedere sulla "criminalizzazione dei soccorsi” e sulla “follia dei porti chiusi”

Bartolo: "Cambiare il dl sicurezza e stop al tira e molla sulla pelle dei migranti"

“Il nuovo governo riprenda in mano il decreto sicurezza bis e segua la strada indicata da Mattarella”. Con queste parole l’europarlamentare del Pd Pietro Bartolo invita il prossimo esecutivo a cambiare questo decreto e a porre fine al tira e molla sulla pelle dei migranti.

In un’intervista a Repubblica, l’ex medico di Lampedusa ha evidenziato che il Pd non deve cedere su due punti ovvero “la criminalizzazione dei soccorsi” e “la follia dei porti chiusi”. E ha aggiunto che queste due cose non possono essere attuate perché soccorrere chi è in pericolo è un dovere giuridico-morale e che il soccorso si realizza quando le persone vengono portate a terra in tempi rapidi. Si tratta dei rilievi mossi al decreto sicurezza dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato aveva avanzato delle perplessità sulle sanzioni previste in caso di violazione del divieto di ingresso nelle acque territoriali. Poi aveva ricordato che la Convenzione di Montego Bay prescrive che "ogni Stato deve esigere che il comandante di una nave che batta la sua bandiera presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo".

Bartolo ha detto che occorre lavorare insieme all’Europa per una gestione condivisa dei flussi migratori. In particolare, secondo l’europarlamentare del Pd bisogna “spingere per una riforma che preveda l'obbligatorietà del ricollocamento dei migranti in tutti i Paesi europei in proporzione alla popolazione, al Pil, alle capacità di accoglienza e sanzioni (nella attribuzione dei fondi strutturali) per chi dice no. E subito un meccanismo automatico di redistribuzione dei migranti che devono essere fatti sbarcare nei porti più vicini”.

Per fare questo, secondo Bartolo è

fondamentale che l’Italia torni a sedersi ai tavoli europei e cerchi delle intese con gli Stati che sono stati sensibili agli appelli della Commissione Ue per dare accoglienza ai migranti salvati dalle ong.

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