«Via il green pass a fine primavera, via, subito, i colori delle Regioni e la quarantena per gli alunni vaccinati». Fabio Ciciliano, medico ed esponente del Cts, ammette che è ora di cambiare le regole. Con cautela.
Via le mascherine all'aperto?
«No, quelle teniamole ancora un po'. Siamo ancora in inverno, la mascherina non è una devastante limitazione della nostra libertà. La circolazione virale è ancora molto alta a causa della Omicron e contiamo quotidianamente molti contagi. Siamo in una fase di regressione, è vero, ma le mascherine non sono invasive e personalmente le terrei fino alla fine dello stato di emergenza».
È cauto anche per le riaperture delle discoteche?
«La discoteca è la sublimazione del rischio di trasmissione. Anche se limito il numero degli ingressi, le persone non sarebbero mai equamente distribuite ma accalcate».
E allora che cautela offre il super green pass richiesto all'ingresso?
«È uno strumento valido per la vita di tutti i giorni. Nelle disco c'è gente che balla, quindi aumenta la frequenza respiratoria e la quantità di aria che viene emessa in un ambiente ristretto».
Si parla di una riapertura a metà febbraio. È verosimile?
«La decisione è ovviamente politica. È fattibile se si riduce la circolazione virale. Ci sono 1.823 contagi su 100 mila abitanti nell'ultima settimana, quel numero va abbattuto».
Qualcosa cambierà sul sistema dei colori?
«Per i vaccinati il passaggio dal giallo all'arancione è poca cosa. Ma ora è sufficiente mantenere la zona rossa perché è il campanello di allarme di una situazione a rischio».
Per inserire cosa?
«La distinzione esiste già nei fatti: vaccinati e non vaccinati. Le limitazioni vanno tenute solo per questi ultimi».
Che si sentiranno ancora più ghettizzati.
«No, non è una forma di punizione ma di tutela nei loro confronti. Omicron colpisce tutti ma i più vulnerabili sono i no vax che finiscono in terapia intensiva o peggio».
La distinzione tra vaccinati e non vaccinati non vale a scuola dove anche gli studenti vaccinati finiscono nel calderone della dad.
«È ora di cambiare metodo. Le scuole devono sempre stare aperte e bisogna dare la possibilità ai vaccinati e agli immunizzati di frequentare sempre in presenza anche quando si sono verificati casi di positivi che invece restano a casa».
E a chi l'accuserà di fare discriminazione cosa risponde?
«Il ragionamento non è discriminatorio perché tutela il diritto allo studio collettivo. Inoltre, i non vaccinati non sarebbero esclusi dalla didattica, perché rimane garantita con la dad. I ragazzi devono avere gli stessi diritti degli adulti».
Che ne pensa della quarantena differenziata nei vari cicli scolastici?
«Bisogna uniformare le regole dalle elementari alle superiori e chiudere solo dopo tre o quattro contagi ma solo per chi non si è vaccinato».
Quando finirà l'era del green pass?
«È uno strumento di emergenza e deve mantenere la sua essenza. Inoltre, diventerà sempre più residuale con l'incremento delle vaccinazioni e la riduzione dell'impatto del virus sul sistema sanitario.
E alla fine della primavera si può pensare di toglierlo definitivamente. Nel frattempo va abolita la scadenza per chi ha fatto il booster. Non ha più senso visto che la quarta dose non è prevista se non, forse, per i fragili».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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