Bastava leggere...

Quando la pigra aria capitolina intrisa di incenso e lutto papale è stata lacerata dall'ansiogeno suono dei cellulari - per decibel pari all'allarme del sottomarino di Caccia a Ottobre rosso - in tanti hanno sussultato

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È ragionevole supporre che ieri qualcuno all'interno del Grande Raccordo Anulare abbia nominato il nome di Dio invano. Quando la pigra aria capitolina intrisa di incenso e lutto papale è stata lacerata dall'ansiogeno suono dei cellulari - per decibel pari all'allarme del sottomarino di Caccia a Ottobre rosso - in tanti hanno sussultato. Hanno pensato all'attentato fascista o islamista, al terremoto, alle cavallette, al rigore sbagliato da Graziani con il Liverpool, insomma a una di quelle catastrofi per cui IT-Alert è nata. E invece no, era un avviso sugli orari di chiusura di Piazza San Pietro. Abbastanza per diventare un caso politico e generare indignazione, che essendo gratis abbonda sempre. Eppure, a ben vedere, si trattava davvero di un'emergenza: una «circostanza imprevista» (dizionario), altrimenti non si direbbe che qualcosa capita «ogni morte di Papa». Eppure, cori di proteste. Se non ci sono devastazioni e morti, non si attenti alla quiete prandiale del cittadino. Ma sul serio in tempi in cui veniamo molestati telefonicamente a raffica con la scusa delle bollette, del figlio incidentato

o del curriculum, l'unica cosa che ci fa incazzare è un messaggio della Protezione civile che cerca di avvertire pellegrini e turisti per evitare ressa e disagi? Che poi, mica è una sirena antiaerea di Kiev, che se non scappi

ci lasci le penne. Bastava leggere quelle due righe per rasserenarsi. A meno che il problema non sia proprio quello: capire è faticoso, più comodo reagire d'impulso, come i piccioni che volano via quando sbatti le imposte.

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