Se ieri Matteo Salvini temporeggiava ("ci penserò"), stamattina il suo braccio destro ha chiuso la porta in faccia ai Cinque Stelle sulla possibilità che anche la Lega seguisse i grillini sulla strada dell'impeachment contro Sergio Mattarella. "Sarebbe un manifesto senza nessuna conseguenza pratica", ha detto Giancarlo Giogetti. Scatenando la reazione a distanza di Alessandro Di Battista.
Il frontman del Movimento Cinque Stelle, infatti, ad Agorà su Rai3 ha usato parole dure nei confronti di Salvini nel caso in cui decidesse di scegliere una strada diversa sullo stato di accusa. "Se non dovesse appoggiare questo (l'impeachment, ndr) dimostrerebbe un atteggiamento pavido". Il grillino non ha risparmiato ovviamente critiche al Colle, accusandolo di aver bloccato il "governo del cambiamento". "Non puoi, da presidente della Repubblica, mettere dei veti politici su ministri che hanno una linea politica che non condividi: non ti compete - è l'affondo - Può aver avvertito chiunque, ma è una cosa che lui non può fare in una Repubblica parlamentare".
Sul suo futuro politico, invece, Di Battista non si sbilancia. Già nei giorni scorsi aveva annunciato di voler tornare dall'America per ricandidarsi in caso di nuove elezioni. Urne che, secondo quanto dichiarato da Cottarelli, si apriranno a settembre o a gennaio. "Il mio ruolo alternativo a quello di Di Maio? - dice Di Battista - La forza del Movimento è un legame indissolubile che c'è tra me è Luigi. Per me Luigi è un esempio".
Infine rassicura i parlamentari pensatellati appena entrati alla Camera e al Senato per il loro secondo mandato: "Questa legislatura, per quanto mi riguarda, non è partita, per cui tutti coloro che sono stati eletti per questa legislatura che non è partita, per quanto mi riguarda, hanno il pieno diritto di ricandidarsi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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