Il Belgio: "Qui è arrivata la seconda ondata". L'aumento dei casi in tutta Europa fa paura

Bruxelles: ora siamo più preparati. La Germania: anche qui c'è un ritorno

Il Belgio: "Qui è arrivata la seconda ondata". L'aumento dei casi in tutta Europa fa paura

«È chiaro che siamo in una seconda ondata» del coronavirus. Lo afferma il virologo Steven Van Gucht, portavoce interfederale della lotta contro il Covid-19 in Belgio, in un'intervista rilasciata al giornale Het Laatste Nieuws e rilanciata dai siti belgi. «Il numero di infezioni è in aumento e non è un piccolo aumento. Non sappiamo quanto tempo durerà e come si innalzeranno le curve. Ma questa seconda ondata non deve necessariamente avere delle conseguenze drammatiche. Gli aggiustamenti effettuati dal Consiglio nazionale di sicurezza potrebbero funzionare», afferma Van Gucht. Il virologo prova a ridare un po' di speranza, dicendo che «il coronavirus non scomparirà ma in futuro si comporterà come un'infezione benigna, ma per un ritorno alla vita normale c'è ancora bisogno di qualche mese di pazienza». «Continuiamo, finirà per terminare», conclude Van Gucht.

L'Europa continua a osservare di giorno in giorno curve di contagi in salita, dalla Spagna alla Romania. Sotto osservazione anche la Germania, dove tornano ad aumentare i casi: nelle ultime 24 ore sono stati 870 contro i 509 del giorno prima. All'inizio dell'emergenza i casi totali registrati erano di 211.281, le vittime 9156. Per la presidente dell'Associazione dei medici tedeschi Marburger Bund, Susanne Johna, il Paese è già nel mezzo di «una piccola seconda ondata» e anche se la crescita delle nuove infezioni non è paragonabile ai numeri di marzo e aprile, c'è comunque c'è un aumento dei contagi, «per cui esiste il pericolo di giocarsi i successi finora raccolti in Germania in una combinazione di rimozione e ricerca di normalità». Questa volta gli ospedali sono preparati ad accogliere i pazienti, diversamente dalla prima ondata, ha aggiunto la presidente Johna.

La Romania è tornata abbondantemente sopra quota mille infezioni nelle ultime 24 ore mentre l'obbligo della mascherina intanto crea caos in alcune zone della città francese di Lille, e la prefettura ne ha chiesto l'uso all'aperto per alcune zone dell'area metropolitana, l'attuazione del provvedimento non è sempre oggetto di scelte armoniche da parte dei

comuni interessati, anche se contigui.

Sul viale Dunkerque, ad esempio, di competenza delle amministrazioni comunali di Lomme e Lambersart, l'uso della mascherina è obbligatorio solo da una parte, su uno dei due marciapiedi.

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