Milano. Qualche momento di tensione alla partenza del corteo in largo Cairoli, quando Greta Thunberg e Vanessa Nakate, le attiviste del movimento Fridays for Future si siedono in mezzo della strada, gli attivisti in cerchio al grido di «Per il pianeta!». Poi gli abbracci e lo «Strike for climate alle 9,30 si avvia nel cuore di Milano. «Il clima cambia, il sistema no», lo striscione di apertura. Strade bloccate, traffico in tilt, forze dell'ordine in assetto antisommossa pronte a intervenire.
Cappellino verde con gli occhi da rana, pantaloni a fiori, maglietta bordeaux raffigurante il Galdhøpiggen, la cima più alta della Norvegia, Greta sfila in testa al corteo accanto a Vanessa Nakate, la 24enne ugandese che nel gennaio 2019 ha iniziato la protesta per il clima davanti al Parlamento del suo Paese. Sguardo serio, si lascia andare solo con qualche slogan e canzone come «Se sei felice e tu lo sai...» e «Bella ciao!» protetta dal cordone di sicurezza degli organizzatori. Novemila secondo la questura, 50mila secondo gli organizzatori, i partecipanti alla manifestazione di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici che ha visto sfilare attivisti di tutto il mondo e studenti delle superiori e delle università. Ragazzi con il volto dipinto di verde o di blu, cartelli di cartone riciclato con slogan «blablabla», «il pianeta sta diventando più hot di Jhonny Depp», «Climate justice now», «Another world is possible» «Make love not waste», «All'inferno fa meno caldo», biciclette e tandem colorati, fiori e fiocchi verdi nei capelli, borracce colorate, borse arcobaleno, in sottofondo le note dei Modena City Ramblers, Carrà, Blanco, Caparezza. Mentre in piazza Affari i manifestanti ammantatati nelle tute bianche imbrattano la facciata del palazzo della Borsa con le mani impregnate di vernice rossa - «O la Borsa o la vita» accanto all'immagine di un pianeta che brucia lo striscione affisso sulle scale - viene imbrattata di nero anche la sede di Unicredit in piazza Edison: «Unicredit si arricchisce con armi e petrolio». Traffico bloccato in piazza Duca d'Aosta dove una cinquantina di aderenti al gruppo «Extinction Rebellion X» ha più volte intralciato il traffico. Venti manifestanti sono stati identificati.
Il serpentone verde si soda lungo corso Magenta, piazzale Cadorna, piazza Conciliazione, Pagano, largo Buonarroti, Amendola, via Monte Rosa per svoltare al Mi.Co, il centro congressi della Fiera di Milano dove sono in corso i lavori della Pre Cop26. «Ciao Milano, grazie per essere qui, è incredibile vedere così tante persone.
I ministri del mondo riuniti qui a Milano pensano di avere la soluzione per il mondo con i loro blablabla e noi siamo stanchi di questo, la speranza siamo noi - urla Thunberg dal palco in piazzale Damiano Chiesa - Abbiamo tutto il diritto di essere arrabbiati e di prendere le strade e chiedere più cambiamento. Continuiamo la lotta finchè non sarà finita».
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