L'opzione rosa per il governo di tregua

La diplomatica e la giurista tra i papabili che dovranno essere a tempo e non-politici

L'opzione rosa per il governo di tregua

Un governo neutrale e con un premier inattaccabile. Una personalità in grado reggere il timone del Paese fino a dicembre, è l'auspicio di Sergio Mattarella, evitando di affondare tra i flutti delle tempeste parlamentari scatenate dalle opposte fazioni. Missione che appare quasi impossibile.

Il nome verrà ufficializzato dal capo dello Stato oggi o domani ma il suo profilo è già stato dipinto in modo preciso nel discorso tenuto ieri al Quirinale.

Non sarà un politico questo è evidente. E certamente è escluso che possa trattarsi di una personalità che abbia militato anche se soltanto in passato in un partito. Non solo. Il prossimo presidente del Consiglio dato alla luce da Mattarella deve anche essere qualcuno che garantisca di non scendere in politica in futuro e soprattutto che non si candidi alle prossime elezioni. Senza contare che deve essere disposto ad un sacrificio visto che si tratterà di un governo a scadenza con il dovere di metter e in sicurezza i conti dello stato.

È pure implicito che il premier dovrà accettare a priori l'idea di andare a schiantarsi contro il voto delle Camere visto che Cinquestelle e Lega hanno già detto che non voteranno la fiducia. Insomma un qualcuno pronto a sedersi a Palazzo Chigi con un bel timbro di scadenza sulla giacca e un percorso accidentato da percorrere fino alle inevitabili dimissioni.

Una situazione davvero spinosa nella quale pare proprio non si addentrerà l'attuale presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno, il cui nome è stato fino a ieri fra i più accreditati a reggere un governo del presidente. Il magistrato molto vicino a Mattarella, di cui è stato capo di gabinetto quando era al ministero dell'Istruzione, non sarebbe più annoverato tra i papabili. Sembra tramontata anche l'ipotesi di affidare l'incarico al giudice della Consulta ed ex ministro Sabino Cassese.

La principale preoccupazione del Quirinale è la messa in sicurezza dei conti dunque sarebbero salite le quotazioni degli economisti rispetto a quelle dei giuristi e degli scienziati.

Dovrebbe trattarsi di una personalità di garanzia con un profilo conosciuto all'estero in modo da rassicurare anche i partner europei.

Tra gli economisti si fa il nome di Guido Tabellini, professore di Economia presso la Bocconi che potrebbe non essere inviso alla Lega di Matteo Salvini. Poi un altro nome che sarebbe al vaglio del Colle è quello di Ignazio Visco attuale governatore della Banca d'Italia. Uno dei nomi ripetuti insistentemente è quello di Carlo Cottarelli, ex commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica nel governo di Enrico Letta poi al Fondo Monetario Internazionale. Direttore dell'Osservatorio sui Conti pubblici italiani dell'Università Cattolica di Milano è acceso sostenitore della necessità di tagli drastici alla spesa pubblica.

E poi c'è Enrico Giovannini, economista e statistico, ex presidente dell'Istat ed ex ministro del Lavoro del governo di Enrico Letta. Un nome che potrebbe risultare gradito ai Cinquestelle come quello di Luigi Zingales l'economista docente a Chicago indicato da Luigi Di Maio come possibile ministro dell'Economia in un ipotetico governo Cinquestelle.

Ma c'è chi pensa che Mattarella potrebbe giocare la carta «rosa» affidando l'incarico a una donna. Tra i nomi quello di Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina e docente di cooperazione allo sviluppo alla Luiss di Roma.

Altro profilo è quello di Marta Cartabia, vicepresidente della Corte Costituzionale, che è stata allieva del presidente emerito dell'Alta corte Valerio Onida. Tra le donne che hanno la stima del presidente sicuramente c'è anche Lucrezia Reichlin, docente di Economia a Londra presso la London Business School.

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