"Vi garantisco che io sono ancora qui pieno di determinazione e appena mi lasceranno libero da questa prigione che mi è stata ingiustissimamente comminata io mi sca-te-ne-rò. Preparate i Kalashnikov". In collegamento telefonico con il direttivo dell’esercito di Silvio guidato da Simone Furlan, Silvio Berlusconi blinda il patto del Nazareno e avverte che a febbraio sarà di nuovo in campo per rifondare il partito. "Dobbiamo rifondare Forza Italia a partire dal 15 febbraio - dice - giorno a cui noi guardiamo con grande speranza e che ridarà a me la possibilità di poter essere in campo e di poter essere presente in tutte le regioni per dire cosa abbiamo fatto negli anni di governo e quello che noi abbiamo intenzione di fare e quello che questo governo non è in grado di fare".
Dalla partita per il nuovo capo dello Stato alle barricate contro le nuove tasse del mgoverno Renzi, Berlusconi è un fiume in piena. Traccia le prossime sfide e fa capire che, sin dalle prime battute del 2015, la puntata è altissima. "Il carico fiscale che grava sugli italiani è la cosa che preoccupa di più - tuona l'ex premier - io vi chiedo di parlare dell’oppressione fiscale e dopo tre anni di governi non eletti dagli italiani abbiamo più tasse e meno lavoro". Berlusconi invita l'Esercito di Silvio a parlare con quei 28 milioni di cittadini che non vanno a votare e che non voteranno mai a sinistra. "La delusione - avverte - è il nostro peggior nemico". E prende a esempio il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. "Va dritto a centrare la protesta che sta nella pancia degli italiani - spiega - e quando gli chiedono della legge elettorale, risponde 'non mi importa con quella non ci mangio'". Per il Cavaliere, Salvini "sarà un po' nature, ma produce consenso". "Anche noi dobbiamo produrre queste cose - incalza - dobbiamo essere capaci di far capire ai cittadini cos’è Forza Italia".
Ai suoi il Cavaliere non nasconde che ad oggi la posizione di Forza Italia è "difficile" dal momento è stato ritenuto giusto stipulare il patto del Nazareno. Un patto "che ci dà fastidio". Perché, sottolinea Berlusconi, "ci ha impedito di fare l’opposizione e ha confuso l’elettorato" creando "problemi interni". "Ma come facciamo a dire di no alle nostre riforme? - si chiede - Se ci viene quindi offerto di passare al monocameralismo e al bipolarismo noi per coerenza e amor di patria non potevamo dire di no".
538em;">Al patto del Nazareno, però, deve essere legata l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. "È una conseguenza logica - sottolinea Berlusconi - non potrà essere eletto un capo dello Stato che a noi non sembri adeguato all’alta carica che deve ricoprire se non è un garanzia per tutti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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