Berlusconi: "Al Colle serve una figura condivisa, siamo pronti a votare Amato"

Il leader di Forza Italia: "Prima il Quirinale, poi le riforme". E su Draghi frena: "Mi risulta non disponibile"

Berlusconi: "Al Colle serve una figura condivisa, siamo pronti a votare Amato"

"Prima l’elezione del presidente della Repubblica, poi le riforme". In una lunga chiacchierata con Francesco Verderami sul Corriere della Sera, Silvio Berlusconi chiede "una figura condivisa", fuori da partiti, che prenderà il posto di Giorgio Napolitano quando deciderà di lasciare il Quirinale con qualche anno d'anticipo. E fa il nome di Giuliano Amato, anche se pure Mario Draghi risponde all'identikit tracciato dallo stesso leader di Forza Italia. Ma "al momento", fa notare nel colloquio in apertura di prima pagina del quotidiano di via Solferino, il governatore della Bce ha già "fatto sapere di non essere disponibile".

Il Cavaliere dice di essere "partigiano", nel senso "di parte". "E partigianamente - garantisce - penso che prima venga l’elezione del presidente della Repubblica e poi vengano le riforme". Proprio per questo, a Matteo Renzi chiede di cambiare il timing dal momento che è stato lo stesso presidente del Consiglio a "modificatare il patto in corso d’opera". "Il Paese vive una situazione preoccupante", spiega Berlusconi anticipando il benestare ad una figura come Amato. Secondo l’ex premier occorre, infatti, "mettere subito in sicurezza la massima carica dello Stato". Da qui la necessità di battere "una scelta condivisa" per "garantire un minimo di equilibrio e di credibilità istituzionale".

Secondo Berlusconi, il profilo del nuovo capo dello Stato dovrà essere "una persona che non sia di parte, che non venga da una parte sola". E per questo Romano Prodi, il cui nome è gircolato tra i ribelli del Pd, non può proprio essere preso in considerazione. "Prodi già mi vuole tanto male - spiega il Cavaliere - vorrei evitare di dire cose che potrebbero peggiorare ancor di più i nostri rapporti. Se penso al caso De Gregorio...". Amato, invece, rientra proprio nel profilo tracciato dal leader azzurro. Così come Draghi. Che però è già occupato. "Mi risulta che il presidente della Bce abbia fatto sapere di non essere disponibile - fa notare - al momento per lui la situazione è questa".

Secondo Berlusconi, è Renzi a dover dare garanzie sul percorso. "E ritengo che lo farà.

Poi però servirà la responsabilità di tutti", spiega il Cavaliere che ripone "ancora" fiducia nel leader del Pd: "Io parto sempre da un atteggiamento di fiducia nei confronti dei miei interlocutori. E non ho motivo di non applicare questo atteggiamento verso il presidente del Consiglio".

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