Simuove su un doppio registro comunicativo, Silvio Berlusconi. Se da una parte su TikTok sceglie una cifra leggera, scherzosa e colloquiale, adatta al pubblico giovane della piattaforma, nella sua quotidiana pilllola del programma questa volta sceglie di concentrarsi su un tema complesso come quello del sistema carcerario su cui decide di stimolare una riflessione, al di là della propaganda.
Il primo messaggio è quello su TikTok in cui racconta un aneddoto poco conosciuto degli inizi della sua carriera. «Ragazzi, oggi niente battute, dobbiamo far finte di essere persone serie. Voglio parlarvi brevemente di me. Lo sapete, sono partito da zero, e ho fatto più di venti lavori diversi: il contadino, il cameriere, ho venduto libri, cornici per quadri, elettrodomestici, il correttore di bozze per il Corriere della Sera. Poi ho avuto un colpo di fortuna. Ho conosciuto un importante costruttore edile che si chiamava Pietro Canali, ho lavorato con lui per due mesi e mi sono accorto che costruiva delle case che degli immobiliaristi gli davano in appalto ma non aveva mai provato a costruirle in proprio con un guadagno molto maggiore. Allora cercai un terreno edificabile, ci feci sopra un progetto con i miei compagni di liceo diventati architetti, chiesi alla Bnl un mutuo e andai dal signor Canali. Il progetto gli piacque e allora gli proposi di fare una società con me». «Mi chiese: ma tu quanto vuoi, il 10%? Io gli risposi che dovevamo dividere al 50 e 50. Mi rispose che se avevo il coraggio di chiedergli questo allora ci credevo davvero e la mia carriera di imprenditore iniziò così. Con questo, voglio dirvi che anche voi potete darvi da fare in tante direzioni diverse. Ma se vorrete entrare in una azienda cercheremo di renderlo più facile possibile. Cancelleremo il cuneo fiscale in caso di contratto indeterminato. In questo modo una azienda avrà un forte interesse ad assumere. Questo è il nostro progetto per affrontare il problema dell'occupazione giovanile».
Altro tema, altro social. Sì, perché nel suo messaggio sul programma Berlusconi decide di concentrarsi «su un tema difficile, doloroso, di quelli che probabilmente non portano voti». «Oggi vi parlo delle condizioni vergognose del nostro sistema carcerario. Voglio fare una premessa: privare un essere umano della libertà personale è una cosa grave, ma in alcuni casi necessaria. Però lo stato non può mai abbassarsi al livello dei criminali. Se il carcere diventa un luogo di tortura sortisce l'effetto opposto: anche chi è stato punito per una colpa lieve, rischia di diventare un vero criminale. E questo per non parlare di chi è in carcere in attesa di giudizio e spesso si dimostra innocente. Pensate signori, da trent'anni sono 1000 persone all'anno, tre ogni giorno, ad andare in prigione senza aver commesso alcun reato. Nelle carceri italiane sono recluse 55.000 persone quando il numero di posti letto è di 50.000. In alcune carceri vi sono 12 detenuti in una cella con un solo bagno. Le celle sono torride d'estate e gelide d'inverno. La possibilità di percorsi rieducativi è soltanto teorica, la qualità del cibo è pessima, il servizio sanitario carente. Il risultato è un suicidio ogni tre giorni. Io mi vergogno di vivere in un Paese che tratta gli esseri umani in questo modo, anche se hanno sbagliato. La mia cultura cristiana si ribella a questo stato di cose. E allora che fare? Il primo impegno: costruire nuove carceri.
Il secondo: ampliare il più possibile le pene alternative con detenzione carceraria solo per i reati più gravi. Il terzo impegno: introdurre l'istituto della cauzione. Il quarto: migliorare le condizioni di lavoro degli agenti di custodia. E di tutto questo dobbiamo occuparcene subito».
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