Domani Silvio Berlusconi farà il suo ingresso nel Famedio del cimitero Monumentale, vicino a tutti coloro che hanno contribuito a rendere grande Milano. Dal calcio, con i trionfi leggendari del Milan che hanno dato lustro alla città nel mondo, alle innovazioni nell'edilizia e nel campo della comunicazione fino alla creazione di un gigante come Mediaset, in grado di spezzare il monopolio Rai e generare migliaia di posti di lavoro: la storia di Berlusconi è anche la storia di Milano. A sorpresa, nonostante il solito sciacallaggio, la sua iscrizione al Famedio ha trovato il consenso anche del centrosinistra. La commissione consultiva del Comune per le onoranze, infatti, ha approvato lo scorso ottobre i nomi delle personalità che avranno spazio nel Pantheon, tra cui quello del fondatore di Forza Italia. Un'iniziativa che, a microfoni spenti, non tutti hanno condiviso nel Pd, ma che ha trovato sponda in Giuseppe Sala: «Ci sono tante cose che ci vedono divisi - ha detto il sindaco - ma su questioni del genere tenderei a evitare ogni divisione e non vorrei lasciare un malcontento che non serve», anche perché «c'è una volontà precisa di una parte significativa del mondo politico milanese».
A storcere il naso ci ha pensato la scuola di formazione Antonino Caponnetto che insieme a Maria Grazia Pini Prato e Federica Borrelli, rispettivamente moglie e figlia di Francesco Saverio Borrelli, l'ex procuratore capo di Milano che guidò il pool di Mani pulite, ha lanciato la petizione «non in nostro nome» per chiedere che Berlusconi non sia inserito nel Famedio. L'iniziativa ha subito preso piede nei salotti della sinistra radical chic milanese, trovando il favore di scrittori, ex magistrati e attivisti. Una contro-petizione è stata allora organizzata dal Giornale e ha già raggiunto migliaia di firme, anche per ricordare ai detrattori non solo la grandezza di Berlusconi politico, tre volte premier con il record di presidenze del G7, ma anche del Berlusconi imprenditore e sognatore che non ha mai smesso di amare la sua Milano. Domani alla cerimonia al Monumentale, oltre a possibili rappresentanti della famiglia, ci saranno molti esponenti di Fi come il deputato e coordinatore lombardo Alessandro Sorte, la senatrice Licia Ronzulli, l'amico di una vita Adriano Galliani, l'assessore Gianluca Comazzi in rappresentanza della Regione, il consigliere regionale Giulio Gallera e il capogruppo azzurro in Comune Alessandro De Chirico che ha lavorato per ottenere l'iscrizione e vorrebbe intitolare a Berlusconi anche un viale della città.
Il Cavaliere troverà il suo spazio tra il premio Nobel Salvatore Quasimodo, lo scrittore Alessandro Manzoni, la poetessa Alda Merini, il cantautore Giorgio Gaber e il calciatore Giuseppe Meazza che vestì le maglie di Milan e Inter. E non poteva davvero essere altrimenti.
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