Berlusconi incalza Salvini sulla sfida per la Capitale: voto vicino, andiamo uniti

Martedì l'incontro con il leader leghista poi nel fine settimana il viaggio a Mosca da Putin. Intanto Verdini "congela" l'addio

Berlusconi incalza Salvini sulla sfida per la Capitale: voto vicino, andiamo uniti

L'incontro serale di mercoledì tra Silvio Berlusconi e Denis Verdini - a cui prendono parte anche Gianni Letta, Fedele Confalonieri e Niccolò Ghedini - si svolge in un clima più sereno delle altre volte. Il parlamentare toscano conferma l'intenzione di votare le riforme renziane, soprattutto quelle costituzionali e non esclude un «soccorso» anche sul ddl scuola. Berlusconi non manifesta alcuna intenzione di cambiare rotta. Anzi, a suo dire, Regionali e ballottaggi hanno dimostrato che esiste una forte domanda di centrodestra e una riedizione in forma minore del Patto del Nazareno sarebbe mediaticamente incomprensibile per l'opinione pubblica (a meno che non si creassero le condizioni per un governo di unità nazionale). Questo non vuol dire che non possa esserci un fisiologico dialogo con Matteo Renzi. E in questo senso il ruolo di Verdini come «ambasciatore» potrebbe essere valorizzato. Berlusconi avrebbe anche mostrato a Verdini gli ultimi sondaggi che testimoniano come centrodestra e centrosinistra siano appaiati e il trend dei consensi del governo veda una curva fortemente negativa.

Quella tra il presidente e l'ex coordinatore del Pdl è una tregua armata e l'addio è solo «congelato». Sui numeri, pare ci sia più di un problema, visto che al Senato anche tra i fedelissimi verdiniani circolano dubbi sull'opportunità di percorrere questa strada neo-centrista. Berlusconi a questo punto si concentra su un altro incontro importante: quello che avrà martedì con Matteo Salvini. Il faccia a faccia sarà l'occasione per parlare del futuro del centrodestra e delle alleanze elettorali. Berlusconi vuole iniziare a ragionare sulla questione-Roma visto che le turbolenze politico-giudiziarie potrebbero dettare una accelerazione verso le urne. Lo scenario assolutamente da evitare, spiega l'ex premier, è quello pugliese. Lo spettro è quello di ritrovarsi con un candidato moderato da una parte e uno sostenuto da FdI e Lega, probabilmente Giorgia Meloni, dall'altra. Una divisione che equivarrebbe a consegnare la Capitale di nuovo al Pd o a regalarla ai grillini. Berlusconi, ieri, ha anche riunito i coordinatori regionali per definire la road map che lo porterà in giro per le province nei prossimi mesi (in serata incontra anche gli europarlamentari). Un «tour» che dovrà servire a individuare volti nuovi, i «Brugnaro di domani», a ribadire l'impegno di Berlusconi in prima persona e a ricucire la trama lacerata del centrodestra. Il messaggio inviato ai «registi» del territorio è chiaro: «Dobbiamo individuare subito i candidati per le Amministrative del prossimo anno. Il peggio è dietro le spalle, il centrodestra ha davanti prospettive importanti e noi dobbiamo essere all'altezza, tanto più che Renzi ha perso il suo alone di imbattibilità. È arrivato il momento di rilanciare».

Sullo sfondo restano vivi i contatti internazionali di Berlusconi che il prossimo fine settimana volerà in Russia per incontrare Vladimir Putin. I due avevano concordato di vedersi nel breve incontro avuto in aeroporto prima che il presidente russo ripartisse alla volta di Mosca. Un impegno a cui i due leader hanno deciso di dare subito seguito.

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