Ci ha pensato il fortuito caso di una telefonata in viva voce a sgombrare il campo dalle voci che si rincorrevano sin dalla mattina di un peggioramento delle condizioni di salute di Silvio Berlusconi (ricoverato per accertamenti al San Raffaele di Milano). L'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, era infatti al telefono proprio con il leader di Forza Italia quando è stato raggiunto su un'altra linea da un cronista dell'Ansa. Quest'ultimo quindi ha potuto sentire in viva voce Berlusconi salutarlo e rassicurarlo sulle sue condizioni. Più tardi è arrivata anche una dichiarazione della senatrice Licia Ronzulli, rilasciata proprio ai cronisti che l'aspettavano all'uscita del San Raffaele, dove era andata in visita al presidente azzurro. «Non è tempo di coccodrilli - ha detto la senatrice -. Appoggiate le penne, non è ancora tempo per scriverli». «Sarà dimesso entro breve» ha poi aggiunto, spiegando che il leader azzurro è tornato al San Raffaele per una serie di accertamenti legati al suo recupero dal Covid. «Il quadro clinico infiammatorio - ha concluso - era diventato acuto. Per questo, i medici hanno deciso il ricovero. Il presidente ha ancora un po' di febbre, ma è in via di guarigione».
Scade oggi, intanto, la pausa di riflessione che si è presa Gabriele Albertini. L'ex sindaco di Milano è tornato sui suoi passi e dopo aver detto un «no» convinto al leader della Lega la settimana scorsa, negli ultimi giorni si è mostrato più aperto e possibilista per correre nuovamente per la conquista di Palazzo Marino. A portarlo al ripensamento è stata l'assicurazione, datagli da Giorgia Meloni, che il centrodestra è più che compatto nel sostenere la sua candidatura a primo cittadino del capoluogo lombardo.
Tutto il centrodestra sta offrendo infatti un'immagine di assoluta solidità e determinazione. E i tre leader soprattutto vogliono che sia chiaro che l'individuazione dei candidati non è frutto di compromessi politici ma una scelta consapevole della persona giusta al momento giusto e per il giusto proposito.
Il centrodestra aspetta anche un ripensamento (meno probabile) di Guido Bertolaso. Forza Italia, Lega e adesso anche Fratelli d'Italia lo vorrebbero in corsa contro Gualtieri per la poltrona di sindaco della Capitale. E i sondaggi che da qualche giorno stazionano sulle scrivanie dei leader dei tre principali partiti di centrodestra sembrano in proposito molto incoraggianti. Nel suo quotidiano incontro con la stampa come coordinatore della campagna vaccinale lombarda, ieri Bertolaso non ha fatto parola della «questione romana».
Fa ben sperare gli azzurri, però, l'inatteso appoggio di Carlo Calenda che sceglie proprio l'ex capo della Protezione civile in caso rimanesse lui stesso fuori dal ballottaggio per il Campidoglio. E per vincere anche le ultime resistenze dal leader di Fratelli d'Italia ha proposto che al prossimo vertice di coalizione partecipino proprio gli stessi Albertini e Bertolaso.
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