Bertinotti: "Il movimento operaio è morto, in Cl ho ritrovato un popolo"

L'ex leader di Rifondazione: "Il problema della politica è che distrutte le ideologie si è ritrovata depredata, priva di riferimenti". E loda il movimento fondato da don Giussani

Bertinotti: "Il movimento operaio è morto, in Cl ho ritrovato un popolo"

"L'eutanasia del movimento operaio ha disperso la memoria di cosa è stato il dialogo con il mondo cattolico". In una intervista al Corriere della Sera, Fausto Bertinotti lo dice senza troppi peli sulla lingua: "Il movimento operaio è morto, solo la Chiesa sta cercando di reagire".

Bertinotti, che in queste settimane ha partecipato in diverse città alla presentazione del libro del successore di don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, racconta di aver aver "ritrovato un popolo" in Cl. "Julian Carron ci fa riflettere sulla natura del potere - spiega Bertinotti - il problema della politica è che distrutte le ideologie si è ritrovata depredata, priva di riferimenti. Il dialogo con chi ha una fede può essere la scintilla che ridà speranza". "La sinistra come istanza di uguaglianza - aggiunge - riaffiora, anche se ignorata, nel campo delle nuove forme di organizzazione comunitaria della società".

Alla domanda se si senta folgorato dalla fede religiosa, l'ex leader di Rifondazione comunista replica: "No, questo sarebbe la negazione del dialogo che deve essere tra diversi. Se uno pensa di farsi cooptare vuol dire che non ha identità".

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