Gli iscritti del M5S hanno deciso: i grillini potranno prendere i fondi del 2x1000. Per il bianco e il nero abbiamo interpellato il deputato Sergio Battelli, favorevole al cambiamento, e il senatore Primo Di Nicola, contrario all'uso dei finanziamenti pubblici.
Lei come ha votato e perché?
Battelli: “Io ho votato favorevolmente perchè il 2x1000 era un punto già discusso più volte durante gli Stati Generali. Molti attivisti avevano già sollevato la questione di dotarsi di uno strumento che permettesse di finanziare soprattutto i territori. Qui si tratta di dare una mano con uno strumento volontario che è molto diverso da un finanziamento diretto. Se i cittadini vorranno ci aiuteranno col 2x1000 altrimenti i soldi ritorneranno allo Stato. Non c'è alcuna quota fissa per i partiti, ma una scelta dei singoli cittadini”.
Di Nicola: “Io ho votato no perché la questione del finanziamento pubblico della politica è un elemento identitario del M5S e una ferita aperta per gli italiani che nel '93 in maniera plebiscitaria si dichiararono contro l'uso di fondi pubblici per i partiti. È una grande questione che va e andava affrontata con un approfondito dibattito”.
Si aspettava un risultato così schiacciante a favore del sì?
Battelli: “È un risultato che nasce da una votazione consapevole perché, ripeto, un anno fa questo argomento era stato discusso a lungo durante gli Stati Generali. I nostri votanti volevano proprio adottare questa nuova modalità di finanziamento che è totalmente diversa dal vecchio finanziamento pubblico ai partiti. Il 2x1000 è una scommessa delicata perché si rischia di non prendere un euro, se non si è appetibili”.
Di Nicola: “Non discuto la direzione del pronunciamento degli iscritti. Così è e così rimane”.
Cosa rimane del M5S delle origini?
Battelli: “Rimane tutto ciò che riguarda l'etica pubblica e le altre battaglie storiche del Movimento. Se mi dicessero oggi di prendere i 42milioni di euro che ci siamo rifiutati di prendere nel 2016,direi assolutamente no. Il M5S si sta evolvendo e questa del 2x1000 è una cosa che abbiamo deciso tutti insieme. Non c'è alcun tradimento di valori”.
Di Nicola: “L'aspirazione di cambiare il sistema politico italiano e quello di sanare le grandi ingiustizie sociali. La rifondazione in corso dovrà affrontare le modalità con le quali declinare questa prospettiva”.
Questo voto rafforza o indebolisce il M5S?
Battelli: “Questo voto non cambia la fisionomia del M5S. Si tratta di uno strumento che servirà per finanziare la nuova struttura del Movimento. Quel che ci è sempre stato chiesto dai consiglieri comunali e provinciali è quello di avere delle strutture per fare politica sul territorio. Il 2x1000 servirà per questo. Per me è importante essere trasparenti e usare bene i soldi. Anche allearsi con la Lega sembrava snaturarsi eppure abbiamo approvato il reddito di cittadinanza e lo spazzacorrotti”.
Di Nicola: “Lo diranno i fatti che seguiranno sia all'interno del Movimento sia rispetto al rapporto che sapremo instaurare con i cittadini”.
Questo voto rappresenta il passaggio del M5S da movimento a partito?
Battelli: “No, è un passaggio che evolve il M5S. Ci siamo già evoluti tanto rispetto al 2013 sia sui contenuti sia nel modo in cui lavoriamo e nei messaggi che lanciamo. Da quando siamo al governo, il M5S è dovuto cambiare per forza. Questo è un passaggio che servirà per lavorare meglio”.
Di Nicola: “Se per partito si intende un'organizzazione dotata di organismi interni con dipartimenti, comitati e dirigenti con compiti precisi siamo di fronte a una strutturazione tipica di un partito.
Non bisogna avere paura di questa definizione. Centrale resta la qualità il cui tratto essenziale non può che essere una piena democrazia interna con cariche eleggibili e contendibili e una linea politica alla cui formazione devono partecipare tutti gli iscritti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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