Il Bianco e il Nero, Ruggieri: "Sono come burocrati del Pcus". Bonino: "Ma la colpa non è dei virologi"

Dall'inizio di questa pandemia i virologi che finora erano sconosciuti ai più, sono diventate delle star, spesso anche smentendo ciò che avevano affermato solo pochi giorni prima. Ma quali sono le loro colpe? Lo abbiamo chiesto al deputato di Forza Italia Andrea Ruggieri e alla senatrice Emma Bonino

Il Bianco e il Nero, Ruggieri: "Sono come burocrati del Pcus". Bonino: "Ma la colpa non è dei virologi"

Dall'inizio di questa pandemia i virologi che finora erano sconosciuti ai più, sono diventate delle star, spesso anche smentendo ciò che avevano affermato solo pochi giorni prima. Ma quali sono le loro colpe? Lo abbiamo chiesto al deputato di Forza Italia Andrea Ruggieri e alla senatrice Emma Bonino.

Quali sono stati gli errori dei virologi?

Ruggieri: "Una totale delusione. Si sono rivelati mediocri uomini del giorno dopo. Incapaci di prevedere che il virus potesse arrivare da noi (Galli, 20 febbraio, diceva che fosse impossibile), di dirci se la mascherina servisse o meno (Lopalco, svariate volte), se gli asintomatici contagiassero o meno (tutti). Hanno detto tutto e il contrario di tutto. Totalmente a secco di alcuna strategia; capaci solo di dire: 'Lockdown. Tutti rinchiusi'. Beh a vietare sono buoni tutti. Quelli bravi organizzano, anziché rinchiudere. Dovevano suggerire come far rallentare, senza inchiodare, l’Italia e le sue attività, alleggerendo la pressione sugli ospedali. Hanno solo fatto casino e sono gli unici ad averci guadagnato. Alcuni rincorrevano la vetrina della loro vanità, altri protagonismo politico; alcuni si fanno addirittura pagare le ospitate. Miserabili".

Bonino: "I virologi non sono una 'categoria'. Sono anch’essi individui. E su di un virus che nessuno conosceva è normale che molti di loro abbiano formulato ipotesi rivelatesi infondate. La scienza va avanti proprio perché fa errori, se li riconosce. Mi preoccupano di più gli errori - direi meglio, le ipocrisie - dei politici che provano a intestare ai virologi o genericamente alla 'scienza' scelte che spettano alle istituzioni. I virologi e gli igienisti possono spiegare come si trasmette il contagio in una metropolitana, ma di certo non si può chiedere loro di organizzare il sistema di trasporto pubblico locale di Roma o di Milano e di coordinare la mobilità di milioni di persone. Anche perché chiudere o meno le metropolitane comporta conseguenze sociali che non spetta certo ai virologi governare. La scienza non può diventare una foglia di fico".

È giusto il presenzialismo mediatico di cui si sono resi protagonisti?

Ruggieri: "Una follia. Dovevano divulgare notizie utili e possibilmente concordanti per guidare i cittadini verso i giusti comportamenti. Sono finiti come nemmeno le vallette di terza fila: Galli va in tv da 8 mesi al ritmo di 4 volte al giorno a pontificare, nemmeno accetta un dubbio o una critica, e annuncia alla stampa il suo ritiro dalle trasmissioni per una settimana (non un anno, una settimana…!), manco fosse Cristiano Ronaldo che proclama l’addio al calcio; Ricciardi che sembra un carceriere e insulta ridicolmente su Twitter Capi di Stato nostri alleati; Crisanti che litiga con Zaia perché il merito del salvataggio Veneto sarebbe suo, quando è documentalmente provato che Crisanti ha sì dato consigli, ma le decisioni sono di Zaia (come è giusto che sia, visto che è lui quello eletto dal popolo, mentre Crisanti si occupava di zanzare).Tutti presuntuosi e permalosi, invidiosi l’uno dell’altro. Io in tv ci ho lavorato: di gente con la mania di apparire me ne intendo. Alcuni di questi hanno una voglia di farsi vedere che a confronto un concorrente del Grande Fratello è discreto. Poi, paradosso, nel Cts non c’è l’ombra di un virologo. Ma anche lì, sono disposti a tutto. Persino a pensare una cosa ma sostenere in pubblico l’opposto. Hanno solo disorientato i comportamenti di noi cittadini. Quando questa emergenza finirà, torneranno nel buio e saranno tutti a rischio depressione. Speriamo che nessuno di loro pensi a gesti estremi".

Bonino: "Il problema non è il 'cosa', ma il 'come'. Non che gli scienziati vadano in tv, ma come ci vanno. Ci sono stati scienziati, penso a Umberto Veronesi, che hanno dimostrato che si può parlare di temi complessi e gravi all’opinione pubblica in modo costruttivo e onesto, senza pretendere atti di fede, ma suscitando una fiducia razionale nel progresso scientifico. Ha insegnato a tante persone a non avere paura del cancro, senza minimizzarne affatto i pericoli, ma al contrario persuadendo i cittadini a collaborare nell’attività di prevenzione e cura".

Secondo una ricerca di SpinFactor, fatta in esclusiva per il Giornale.it, i virologi che tirano di più in rete sono quelli che generano più preoccupazione. Così facendo non c'è il rischio di alimentare terrore e paura?

Ruggieri: "È quello che vogliono fare. Così restano sulla scena e hanno potere decisionale che un Governo totalmente incapace sbaglia a lasciargli. Ma sono complici del governo, che soffia sul terrore inoculato negli italiani. Sono talmente complici che a marzo, a verbale scrissero: “No al lockdown nazionale”, per poi andare in tv a difenderlo. Ma come? Eri contro, il Governo lo fa comunque, e tu ti dici d’accordo? Del Comitato conosco uno in particolare che definiva il Coronavirus un virus quasi risibile per la nostra salute (“Andrea, la polmonite fa 11mila morti l’anno. La chiamiamo “l’amica dei vecchi”. Eppure, ne senti mai parlare?”). Diceva che il Corona sarebbe solo stata una grana, peraltro gestibile con un briciolo di organizzazione, per gli ospedali. Appena imbarcato nel Cts ha iniziato a gridare: ”Rischiamo di morire tutti” e a fare considerazioni politiche, peraltro imbarazzanti. Non hanno saputo spiegare che serve prudenza, ma non panico, rivelando una bassissima concezione del popolo italiano, che giudicano una massa di pecore indisciplinate. Popolo di cui io invece mi fido a tal punto da dire: “Chiunque possa lavorare in sicurezza, resti aperto. E lo Stato controlli e sanzioni i trasgressori, senza condannarne milioni alla povertà”.

Bonino: "A suscitare paure eccessive o ottimismi immotivati non sono in genere i dati, ma il modo in cui li si comunica. Anche la gestione e comunicazione del rischio – che ci trovi di fronte a un terremoto, a una carestia, a un’epidemia, o a un evento bellico – è per definizione un problema politico. Ci sono dati che, a seconda di come vengono comunicati, suscitano comportamenti coerenti o incoerenti con la strategia che si è scelto di utilizzare. Ad esempio è verissimo che la letalità delle infezioni da Covid-19 è concentrata nelle classi di età più avanzate ma questo dato, che non va taciuto, va comunicato in modo che non appaia un’autorizzazione preventiva alla negligenza per i cittadini che statisticamente dal virus hanno meno da temere, ma dal cui comportamento dipende, ad esempio, la tenuta del sistema sanitario o la diffusione del contagio nelle famiglie. Allo stesso modo il dato della pericolosità del virus per le persone anziane va utilizzato per suscitare comportamenti virtuosi di protezione e auto-protezione, non per suggerirne la segregazione o auto-segregazione in attesa di tempi migliori".

Chi è il peggiore e chi è il migliore?

Ruggieri: "Sulla capacità professionale non posso giudicare. Ma come comunicatori, i peggiori sono Galli (che o ha tre gemelli o non vede un malato dal ’78, visto che passa cinque ore al giorno in tv) e Ricciardi, per distacco. I migliori Palù e Bassetti: gente che ha curriculum ed esperienza sul campo, mica burocrati da Pcus con la vanità di una valletta o la sete di potere del gerarca".

Bonino: "Dare pagelle non mi piace. Non sono la “signora maestra” di nessuno, tanto meno di scienziati che studiano cose di cui so veramente poco".

Sono i virologi che hanno iniziato a far politica o è la politica a tirare per la giacchetta i virologi?

Ruggieri: "Entrambe le cose. Sembra di rivedere il film dei magistrati. Lo Palco ha subito approfittato della sua improvvisa popolarità per farsi eleggere e diventare assessore in Puglia. Il Governo debole, incapace e spaventato li usa come foglia di fico cui delegare le decisioni; loro sono i ‘terroristi’ (sottolineo le virgolette) utili al governo. E se uno si azzarda a usare misura, dicendo alla Nazione: “Ragazzi, prudenza, perché il contagio va limitato per consentire agli ospedali di curare bene tutti, ma statisticamente in rianimazione ci va uno ogni 200 contagiati, e il 90% delle vittime ha 82 anni e tre patologie, quindi niente panico, ma mi raccomando: distanza, mascherina sempre, e continuo lavaggio delle mani” ti danno del negazionista. Pensano l’Italia come un gigantesco ospedale popolato solo di dipendenti pubblici come loro, posto di lavoro e stipendio sicuri. Un Paese dove si mangiano panini al Napisan e budini di Chanteclaire. Nemmeno provano a capire che oltre la sacrosanta difesa della salute di tutti, che peraltro compete a ognuno di noi, c’è il diritto al lavoro, a non perdere quanto si è costruito, e il diritto alla libertà. Loro rifiutano di contemperare i diversi diritti. Vogliono fare politica ma sarebbero dei pessimi politici. Galli il 20 ottobre diceva: “Aumento dei contagi? Colpa dell’estate scellerata”. Il 22, due giorni dopo: “Colpa della riapertura delle scuole”. Giudicate voi Risultato? In molti pronto soccorso, il 65% dei ricoverati sono codici verdi, gente spaventata da loro. E un numero sempre crescente di italiani non garantiti, da nord a sud, è imbufalito e accetta volentieri il rischio di contagiarsi, confidando nel fatto che il 95% dei contagi non sfoci poi in malattia, preferendo questo rischio alla certezza di diventare poveri e dover ricominciare da zero, in un Paese oppresso da fisco e burocrazia, e dove dunque è troppo difficile ripartire da capo o anche solo rimontare. In Italia siamo riusciti a non tutelare né la salute, né l’economia, ed è anche colpa loro. Li assumeranno Galli, Ricciardi, Richeldi, Lo Palco, Burioni e Crisanti i milioni di disoccupati che i lockdown, di cui loro sono fan, produrranno, appena sbloccati i licenziamenti? La politica è stata spaventata da questi signori. E questa è una colpa. A sinistra poi… dicono sempre che la destra, autoritaria, soffia sulla paura. E menomale…! Loro invece hanno sequestrato l’Italia, saltato il Parlamento, gettato benzina sul fuoco per terrorizzare tutti e passare da salvatori della patria, e pretendono di spacciare ciò per responsabilità. Spariranno alle prossime elezioni, per fortuna. I virologi prima, grazie al vaccino prodotto da aziende private che i grillini no-vax definivano “e murtinazzzzionali infami de big pharma”, e che io dico invece: “Menomale che esistono”.

Bonino: "La polarizzazione del dibattito pubblico in fazioni divise da un’ostilità preconcetta è di molto precedente il Covid. Quindi tutti i protagonisti del dibattito sulla pandemia, scienziati compresi, finiscono risucchiati da questo schema, in cui l’unica cosa rilevante è 'chi sta con chi'.

Avere diversi 'partiti' di virologi, divisi non tanto dall’analisi del virus, ma dal giudizio sulle politiche pubbliche – quelli che vogliono 'chiudere', quelli che non vogliono 'chiudere' – accresce semplicemente la confusione dei cittadini".

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