Biden grazia il figlio Hunter. "Attaccato per colpire me"

Il rampollo evita due processi. Trump: "Un abuso della giustizia, e gli ostaggi del 6 gennaio?". Malumori dem

Biden grazia il figlio Hunter. "Attaccato per colpire me"
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Joe Biden si rimangia la promessa di non interferire nei guai giudiziari del figlio e firma la grazia «piena e incondizionata» per Hunter. Una mossa a sorpresa, quella del presidente, che arriva a 50 giorni dal cambio della guardia con Donald Trump nello Studio Ovale, e ha già scatenato un'ondata di critiche non solo tra i repubblicani, ma anche tra alcuni esponenti democratici. «Nessuna persona ragionevole che esamina i fatti dei casi di Hunter può giungere ad altra conclusione se non che lui è stato preso di mira solo perché è mio figlio, e questo è sbagliato», afferma il comandante in capo in una nota della Casa Bianca. «C'è stato un tentativo di fare a pezzi Hunter, che è sobrio da cinque anni e mezzo... Nel tentativo di fare a pezzi lui hanno cercato di fare a pezzi me, e non c'è motivo di credere che si fermerà qui. Adesso basta», si sfoga ancora. «Credo nel sistema giudiziario, ma credo anche che la politica senza regole abbia infettato questo processo e abbia portato a un errore», è infine «la verità» che Biden consegna agli americani, sperando che «capiscano perché un padre e un presidente sono giunti a questa decisione».

La grazia, accettata al volo dal first son, riguarda entrambi i processi di cui in dicembre erano attese le sentenze, col rischio per Hunter di una condanna sino a un massimo di 25 anni di carcere: il 12 in Delaware per aver acquistato illegalmente una pistola omettendo di dichiarare la sua dipendenza dagli stupefacenti, e il 16 in California per aver evaso almeno 1,4 milioni di dollari di tasse tra il 2016 e il 2019, soldi spesi in «droga, escort, sex club, hotel di lusso e proprietà in affitto, auto costose, vestiti e altri oggetti di natura personale». Biden nella nota sostiene che il figlio è stato perseguito in modo «selettivo e ingiusto», su pressioni degli avversari, per colpire lui. Insomma, una persecuzione politica, lo stesso argomento usato da Trump per i suoi casi.

Graziare Hunter «non è stata una decisione facile da prendere - precisa la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre - Ha lottato con se stesso». Sino a poco tempo fa, tuttavia, il presidente Usa aveva detto che non avrebbe usato il potere della clemenza per cancellare le condanne del figlio: «accetterò l'esito di questo caso e continuerò a rispettare il processo giudiziario», erano state le sue parole la scorsa estate. La decisione ha scatenato le immediate critiche del presidente eletto, secondo cui la grazia è «un abuso» e un «fallimento giudiziario».

Anche i repubblicani vanno all'attacco di Biden, definendolo un «ipocrita» e un «bugiardo». «Ha mentito dall'inizio alla fine - afferma il presidente della commissione di sorveglianza James Comer in un post su X - È un peccato che, anziché confessare i loro decenni di malefatte, il presidente e la sua famiglia continuino a fare tutto il possibile per evitare di essere ritenuti responsabili». Il senatore John Barrasso, numero tre dei repubblicani al Senato, sottolinea da parte sua che «la grazia è sbagliata. Dimostra al popolo americano che esiste un sistema giudiziario con due pesi e due misure». Indignati i membri Gop del Texas: il deputato Ronny Jackson definisce i Biden «bugiardi vergognosi», mentre il collega Wesley Hunt osserva che «Biden ha appena fatto la cosa che ci aveva detto che non avrebbe mai fatto, graziando suo figlio per crimini che lui e la maggior parte dei media ci hanno detto che non aveva mai commesso».

Pure all'interno dei

democratici, tuttavia, ci sono malumori. Tra i primi a criticare apertamente il presidente uscente c'è il governatore del Colorado Jared Polis, il quale si dice «deluso» e sostiene che la mossa «appannerà» la sua reputazione.

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