La bimba che rovinò papà per la follia della mamma

Carolina Tana accusò il padre di molestie mai subite. Oggi gli chiede scusa con un libro. Che narra di una madre pronta a tutto per distruggere un uomo

La bimba che rovinò papà per la follia della mamma

Tutto potrebbe ricominciare grazie a un libro «Giuro di dire la verità, nient'altro che la verità» scritto da Carolina Tana per raccontare la storia della sua vita e chiedere scusa a suo padre. In realtà sia Carolina che il padre Enzo Alberto Tana sono due vittime di una malefica donna portoghese Aurora Pereira Vaz che per oltre vent'anni ha compromesso la vita di padre e figlia.

Carolina nasce a Ginevra il 21 marzo del 1983; suo padre Enzo Alberto, all'epoca cinquantenne presidente della Borsa valori di Roma, è un distinto signore dell'alta borghesia romana, sua madre, Aurora Pereira Vaz, una giovane e bella donna portoghese. Ma non c'era giorno in cui Aurora non faccia presente alla figlia quanto sia stato doloroso e faticoso averla avuta. La bella casa ai Parioli e le vacanze a Forte dei Marmi nell'agiatezza più assoluta nascondono in realtà una vita triste e litigiosa, e quando Carolina compie otto anni i genitori si dividono. Da quel giorno per Carolina ed il padre Enzo Alberto nulla sarebbe stato più come prima: «Per me le porte dell'inferno si erano spalancate e stavano per accogliermi e fagocitarmi radendo al suolo tutta la mia innocenza e la mia vita» racconta Carolina nel suo libro.

Aurora ha come obiettivo non solo l'affidamento esclusivo di Carolina ma soprattutto distruggere umanamente, fisicamente e socialmente il marito. La piccola Carolina diventa così il perno da usare malvagiamente per colpire quel marito che, per evitare continue discussioni, l'aveva lasciata. Carolina partecipa insieme alla madre a interminabili appuntamenti con avvocati e psicologi. Per arrivare all'affidamento esclusivo della figlia, Aurora Pereira costringe la bambina a micidiale lavaggio del cervello alla bambina raccontando di presunte molestie che il padre le avrebbe fatto, così riuscì a plagiare la piccola Carolina che accusò di molestie il padre pur non avendone memoria.

Nel 1994 la sentenza definitiva sanciva l'affidamento esclusivo di Carolina alla madre, ma nel luglio del 1996 Enzo Alberto Tana viene scagionato dall'accusa di pedofilia nei confronti della figlia perché «il fatto non sussiste». Una sentenza che scagiona Enzo Alberto e che giudica le affermazioni di Aurora come «palesemente mendaci». Carolina però è un robot nelle mani di una diabolica madre che cerca di ottenere dall'ex marito denari e umiliazione sociale.

Mentre il processo è in corso, nel 1995, Enzo Alberto Tana sfugge ad una trappola che gli viene tesa dalla ex moglie con lo scopo di screditarlo nei confronti della opinione pubblica. Un paio di persone con la complicità di un maresciallo dei carabinieri, che patteggia poi diciotto mesi di reclusione, inseriscono delle bustine di droga e materiale pedo-pornografico nell'auto dell'uomo. Aurora aiutata dal nuovo fidanzato, l'industriale Danilo Chemello (finito in rovina anche lui durante la relazione con la donna) preparano un agguato il 23 novembre del 1996: due sconosciuti, ingaggiati dalla donna, sparano alle gambe ad Enzo Alberto all'uscita del circolo Canottieri Aniene a Roma, ferendolo gravemente. Quel giorno Carolina guarda il telegiornale quando vede improvvisamente il nome del padre spuntare nei titoli: «Agguato all'ex presidente della borsa Alberto Tana».

Carolina grida ed impreca contro la madre ed il suo compagno, li accusa di essere i mandanti di quell'agguato. Il risultato è drammatico per la piccola ragazza; Aurora e Danilo la mettono a tacere con inaudita violenza verbale. Da quel giorno Carolina non aspetta altro che diventare maggiorenne, scappare via e denunciare quella madre terribile che l'aveva per sempre allontanata dal padre. Quella madre che era riuscita a plagiare anche un altro uomo. Aurora e Danilo hanno altri due figli tra cui una bambina che, grazie alla denuncia di Carolina viene liberata dalla polizia francese. La piccola di cinque anni viene trovata rinchiusa in una stanza buia dell'abitazione in Costa Azzurra, legata con il nastro adesivo, denutrita, maltrattata e costretta a nutrirsi con solo cibi liquidi e a dormire senza pigiama.

Oggi i due amanti in seguito alla denuncia di Carolina sono rinchiusi in carcere in Portogallo, dove devono scontare molti anni per associazione a delinquere finalizzata alla truffa oltre che accuse pesantissime di rapimento di minori tra cui quello della piccola Maddie McCann scomparsa dieci anni fa in Portogallo e mai più ritrovata.

Carolina è una giovane donna che sta cercando di curare le cicatrici che la vita gli ha provocato.

Una donna che ha la fortuna adesso di avere al suo fianco un uomo che la sostiene e la comprende, una donna che ha però un sogno come scrive nel suo libro: «Spero tanto che il mio amato papà, quello che tenevo per mano da bimba, il mio eroe che, mio malgrado, ho quasi ucciso dal dolore, possa un giorno perdonarmi e leggere la mia verità». Una vicenda drammatica, figlia della follia, che aspetta però una parola di perdono per cominciare a scrivere tutta un'altra storia. Protagonisti un padre e una figlia ritrovati.

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