Bimbo rapinato in casa Lo picchiano per 40 euro

Mamma e papà al lavoro, lui stava aspettando lo scuolabus quando sono arrivati due banditi

Serenella Bettin

Tutto per 40 euro. Un bimbo solo in casa, rapinato e aggredito. Una violenza durata pochi, ma lunghissimi, minuti, forse un quarto d'ora, giusto il tempo di picchiare un piccolo di dieci anni, rovistare la casa e andarsene con quaranta miseri euro. È accaduto a Bagnolo di Po nel Rodigino.

Lunedì mattina il bambino si è ritrovato in casa da due sconosciuti. «Siamo amici del papà» avrebbero detto i rapinatori per di farsi aprire la porta. Erano le 8, il piccolo, come tutte le mattine, stava aspettando lo scuolabus delle 8.15, il padre era uscito da pochi minuti per andare al lavoro e la madre era all'ospedale di Trecenta, in provincia di Rovigo, dove stava accudendo un'anziana. Sarebbe rientrata alle 9. Alle il bambino sente suonare alla porta. «Siamo amici del papà». Ed ecco davanti due rapinatori, incappucciati. Lui capisce di essere in pericolo e cerca immediatamente di chiudere la porta ma viene spinto brutalmente a terra. I due sono violenti.

Il bambino, stando al suo racconto, viene colpito con una mazza da baseball bianca di plastica, cerca di difendersi ma cade a terra. Probabilmente si finge svenuto e nel mentre, riesce anche a mandare un messaggio di aiuto, finché i malviventi si trovano ancora dentro l'abitazione. I due aggressori cominciano a rovistare casa, anche se non accedono a tutte le stanze, frugano perfino nella biancheria, finché trovano un portafoglio con dentro quaranta euro che prendono per poi fuggire. Il bambino non si perde d'animo e chiama il padre che però aveva dimenticato il cellulare a casa. Così chiama la madre che avverte subito i vicini e i carabinieri. Quando il padre torna a casa trova già un'ambulanza. Il piccolo viene trasportato accompagnato dai genitori all'ospedale di Rovigo dove dai primi accertamenti svolti non vengono riportate lesioni particolari.

Il bambino è stato sentito dai carabinieri di Castelmassa che indagano sulla vicenda e sarà ascoltato ancora. Al momento ancora ignote le cause dell'aggressione. Non si esclude nessuna ipotesi nemmeno quella di un regolamento di conti. «Allo stato attuale tutto può essere», spiegano gli investigatori.

La famiglia è straniera ed è originaria dell' Est. I genitori vivono nel paese del Rodigino da svariati anni e lavorano entrambi. Una vicenda grave come l'ha definita il capitano della compagnia dei carabinieri che indaga. «La difficoltà sta nel fare una ricostruzione il più realistica possibile. Abbiamo comunque a che fare con un bambino di dieci anni». Al momento si sa che il piccolo era solo in casa, che ci è rimasto per pochi minuti nell'attesa dello scuolabus, che ha sentito suonare il campanello e che credendo veramente che fossero amici del padre, ha aperto la porta. Poi è stato spinto a terra e sarebbe stato picchiato con una mazza da baseball. Qui avrebbe finto di svenire, riuscendo a mandare una richiesta di aiuto inoltrata via sms.

I due malviventi poi, fattisi avanti, una volta dentro l'abitazione hanno cominciato a rovistare ovunque, fino a che non hanno trovato quaranta euro e sono fuggiti. Il piccolo comunque ora è già a casa e sta bene come hanno rassicurato anche le forze dell'ordine.

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