Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, mette ancora una volta nel mirino il governo. Il numero uno dell'istituto di previdenza sociale di fatto critica nuovamente la manovra portata avanti dall'esecutivo. Il punto più spinoso, secondo Boeri, è l'introduzione di Quota 100 con il superamento della Legge Fornero.
Di fatto con la manovra arriva un nuovo sistema previdenziale che permette l'uscita anticipata da a 62 anni con 38 anni di contributi. In un'intervista al Giornale Radio su Radio Uno, Boeri affonda il colpo sul governo: "La morale è che per certi aspetti in Italia si va in pensione a 62, 63 anni. Per esempio nel 2018 nel settore privato l'età media di pensionamento è stata di 62 anni e 5 mesi. Nella cosiddetta quota cento, che poi non è quota cento, ci sono moltissimi lavoratori pubblici che andranno in pensione con 30 mila euro. Non si tratta di categorie deboli. Quota cento? In Italia non si va affatto in pensione a 67 anni, come si legge spesso sui giornali, ma molto prima; soprattutto chi fa lavori pesanti".
Infine, sempre il presidente dell'Inps, punta il dito sulla struttura della manovra e dà un consiglio all'esecutivo: "Più che riscriverla bisognerebbe scriverla visto che attualmente non c'è niente: c'è un fondo, ci sono delle risorse ma non c'è scritto nulla su ciò che deve essere fatto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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