Boldrini boccia ogni soluzione: "Rimpiango Mare Nostrum"

Il presidente della Camera boccia sia il blocco navale sia la distruzione dei barconi: "Dobbiamo andare a salvare gli immigrati"

Boldrini boccia ogni soluzione: "Rimpiango Mare Nostrum"

"È inaccettabile". Intervistata a Di martedì su La7, il presidente della Camera Laura Boldrini commenta duramente l'assenza dell'Unione europea nel Mediterraneo. "Vogliamo fare finta che non ci siano le guerre? - tuona - è ovvio che la gente scappa dalle guerre, è ovvio che ciò accada". La Boldrini vorrebbe, infatti, un ritorno immediato all'operazione Mare Nostrum.

"La convenzione di Ginevra vieta il respingimento dei barconi in mare", incalza la Boldrini oppenendosi con forza all'ipotesi di un blocco navale per fermare l'emergenza immigrazione. Il presindente della Camera è contraria anche alla distruzione delle imbarcazioni per colpire gli scafisti: "La Libia, da cui giungono i profughi, è in una situazione frammentata. Bisogna chiedere alle autorità libiche l’autorizzazione alla distruzione delle barche, come si fa?". E spiega: "O c’è un accordo con l’autorità locale che ha già identifiato queste barche come possedute dai trafficanti, oppure quali barche andiamo ad affondare?".

Dopo aver demolito le proposte sul tavolo, la Boldrini solletica l'idea di un ritorno a Mare Nostrum. "Bisogna fare in modo che »non ci sia più la ragione per cui scappano i profughi, i conflitti - spiega - e intanto maggior soccorso in mare per salvare le vite di chi fugge". "Con Mare nostrum - dice - avevamo un costo: abbiamo speso 600 euro per salvare una vita umana, ma io ne sono orgogliosa".

Peccato che nel 2014 l'Italia abbia "accolto" dai 170mila ai 180mila clandestini, circa 80mila dei quali si trovano ancora nei centri di prima accoglienza. Il tutto a un costo altissimo: 10 milioni di euro al mese. E, anche con Mare Nostrum, non sono certo mancati i naufragi e i morti

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