Boldrini: "Miope chi costruisce muri per fermare i migranti"

E la presidente della Camera chiede il blocco dell'erogazione dei fondi strutturali Ue per quei Paesi membri che rifiutano le quote di migranti previste dal piano elaborato dalla Commissione europea

Boldrini: "Miope chi costruisce muri per fermare i migranti"

"Non è l'Europa che costruisce muri, sono alcuni Stati membri che lo fanno in modo miope, sapendo bene che non è il muro, né il filo spinato che cambieranno la Storia”. Lo ha detto oggi la Presidente della Camera, Laura Boldrini, commentando il pugno duro di alcuni Paesi Ue nella gestione dell’emergenza legata ai flussi migratori diretti in Europa.

La presidente della Camera, intervenendo al Comune di Palermo sul tema dell’immigrazione e dell’accoglienza, ha sottolineato, inoltre, che, “nell’era della globalizzazione”, le “barriere sono inutili” e non sono una risposta che ben si inserisce nello spirito del nostro tempo. Poi, l’endorsement alle posizioni della cancelliera tedesca Merkel sui migranti: la Germania ha avuto un muro che l’ha divisa per decenni, dunque “non è un caso che oggi la Germania strenuamente non voglia muri in Europa".

"Oggi il mondo si divide tra chi pensa che l'integrazione sia una fase di crescita reciproca e chi, invece, pensa che l'arrivo delle persone da altri Paesi sia una minaccia alla propria sicurezza", ha proseguito la presidente della Camera, che ha definito “indegne” e pericolose per la credibilità dell'Unione, le condizioni dei migranti che occupano il confine greco-macedone in attesa di poter proseguire il loro viaggio in Europa.

E di nuovo, quindi, la Boldrini, da Palazzo delle Aquile, ha rinnovato l’appello a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, a prendersi le proprie responsabilità sull’accoglienza dei migranti, secondo quanto proposto dal piano dei ricollocamenti della Commissione Ue. Nella giornata di venerdì, infatti, la presidente della Camera aveva proposto che l’accettazione del piano della Commissione europea sulla ricollocazione delle quote di rifugiati in tutti i Paesi europei, fosse subordinato all’accesso ai fondi strutturali dell’Ue. E che quindi, iniziassero ad essere esclusi dall’erogazione di questi fondi i Paesi che sostengono la linea della “quota zero”, come l’Ungheria, la Slovacchia o la Polonia. Un’eventualità questa, che aveva già scatenato la reazione del governo polacco, che nei giorni scorsi si era detto contrario a legare le politiche sull’accoglienza ai fondi strutturali.

“Ritengo che se gli Stati membri non daranno seguito ai propri impegni, allora dovranno accettare che i fondi

strutturali non verranno erogati nella stessa misura in cui ne avrebbero diritto” ha ripetuto, anche oggi, a proposito di questo tema, la presidente della Camera, rispondendo alle domande dei cronisti nel capoluogo siciliano.

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