C'è un'informativa degli 007 di Kiev, risalente a tre giorni fa, che potrebbe suggellare le responsabilità del bombardamento della notte scorsa al carcere di Olenivka (nel Donetsk), che ha provocato la morte di 40 persone e il ferimento di altre 130, molti dei quali guerriglieri del battaglione Azov impegnati a Mariupol. Nel dispaccio, pubblicato da Channel 24 martedì, e firmato dal nuovo capo dei servizi Vasyl Maliuk, si legge che «Mosca sta accusando difficoltà nell'avanzata nel Donbass. Non escludiamo a priori qualche assalto sotto falsa bandiera per screditare la nostra reputazione agli occhi dell'opinione pubblica internazionale». Maliuk va anche oltre, spiegando che «una manovra diversiva potrebbe servire al Cremlino per far rifiatare o addirittura dare il cambio alle sue truppe».
Il ministero della Difesa russo, citato dall'agenzia Interfax, respinge le accuse dell'eccidio al carcere e parla di un bombardamento delle forze ucraine sulla colonia penale con missili americani Himars. Gli ucraini dal canto loro negano la circostanza, e dopo aver sventolato l'informativa dell'intelligence, confermano la linea dell'azione condotta dalla Russia «per far ricadere la colpa su di noi». Secondo il consigliere presidenziale ucraino Mikhailo Podolyak si è trattato di «una classica ed elaborata operazione. Il bombardamento è stato pianificato. Sappiamo che i russi hanno trasferito parte dei soldati ucraini in questa caserma alcuni giorni fa, prima che avvenisse il bombardamento». Sull'argomento è intervenuto anche il ministro della Difesa di Kiev Oleksij Reznikov, ribadendo l'intenzione del Cremlino «di screditare l'Ucraina agli occhi dei suoi partner per interrompere il rifornimento di armi. Ma questo è un massacro deliberato, cinico e calcolato di prigionieri ucraini, che richiede un'indagine accurata dell'Onu e delle organizzazioni internazionali». Nel frattempo la procura generale ha aperto un fascicolo. Kiev tra l'altro avrebbe le prove che nel blitz sono stati utilizzati pezzi di artiglieria di fabbricazione russa e a compiere l'assalto i mercenari della Wagner, su istruzione personale di Yevgeny Prigozhin, il capo «ombra» dei miliziani al soldo di Putin.
Va ricordato che nel centro di detenzione preventiva di Olenivka si trovavano soldati catturati a Mariupol, che dovevano rientrare in un piano di scambio di prigionieri con Mosca ed essere riportati a casa. Per il capo di stato maggiore dell'esercito di Kiev, il generale Valerij Zaluznyj, i soldati di Putin avrebbero commesso un crimine così sanguinoso «per coprire i segni delle torture inflitti ai prigionieri e alcune arbitrarie esecuzioni». Il leader dell'unità Azov, Andriy Biletsky, ha annunciato che darà la caccia a tutti i russi coinvolti nel massacro. «Mosca non potrebbe sconfiggerci in una lotta leale, quindi sta cercando di distruggerci con il tradimento. Ogni esecutore e organizzatore sarà ritenuto responsabile. Li troveremo tutti».
Nell'intensa e sanguinosa 156esima giornata di combattimenti, con Lavrov che ha spiegato a Blinken che tutti gli obiettivi dell'Operazione Speciale saranno raggiunti, le forze russe hanno ucciso alla fermata di un autobus 4 persone, ferendone 7, in un attacco sferrato a Mykolaiv, nel sud, con bombe a grappolo. Intanto sono salite a 10 le vittime civili (19 i feriti) per i bombardamenti di giovedì sera a Bakhmut (Donetsk). A Kherson un martellamento di missili nella regione ha causato 7 morti e 6 feriti. Gli invasori hanno inoltre rubato i veicoli dei civili e una nave passeggeri per attraversare il fiume Dnipro nell'area del ponte Antonivsky danneggiato.
Altri blitz armati dei russi si segnalano a Sloviansk e Kramatorsk (nel Donetsk), entrambi respinti dall'esercito ucraino. Ennesimo hub di grano distrutto invece a Zaporizhzhia, dove è stata danneggiata anche parte della linea ferroviaria.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.