Qualche anomalia c'è stata. Il primo giorno utile per inoltrare la richiesta per il reddito di emergenza e il bonus colf non è stato segnato dal crash informatico che ha segnato l'esordio del bonus da 600 euro. Nessun allarme né disagio segnalato. Ma i dati arrivati all'Inps hanno sorpreso più di un addetto al settore. I patronati dei sindacati, ammessi come soggetto abilitato a inoltrare le domande a titolo gratuito, hanno registrato numeri bassissimi di richieste arrivate attraverso il portale dell'Istituto nazionale di previdenza guidato da Pasquale Tridico.
Martedì sera le richieste il reddito di emergenza erano state in tutto 65mila. Quelle inviate dai professionisti erano meno di 8.000, contro le 57mila inviate da privati cittadini. La procedura non è delle più semplici, eppure nelle prime ore utili migliaia di potenziali percettori dell'assegno da 1.000 euro (500 al mese per aprile e maggio) sono stati in grado di completare e inviare domande accettate dal sistema.
Stesse proporzioni e anomalie anche nelle richieste del bonus per colf e badanti. Ieri, su un totale di circa 35mila domande, circa 28mila erano state compilate da privati cittadini. La grande maggioranza di queste sono state compilate attraverso l'identificazione attraverso pin fornito dall'Inps (pochissimi gli accessi con carta d'identità elettronica o con Spid). Si tratta della procedura meno mediata. Basta fornire dati personali, il codice fiscale e una email per ottenere il codice necessario a inoltrare la richiesta.
Un trionfo del fai da te che ha suscitato non pochi sospetti, anche perché le richieste dei privati sono arrivate tutte appena è stato reso disponibile il sistema e niente fa pensare che i destinatari degli ultimi bonus siano categorie particolarmente tecnologiche.
Il sospetto insomma è che non si tratti tanto di un episodio esemplare di disintermediazione, ma l'indizio che si sia creato attorno alle richieste dei bonus qualcosa di simile a un mercato nero. Un «bagarinaggio» era la battuta che circolava ieri.
Più che il caso del crash informatico per il bonus da 600 euro, con gli scambi di persona e i dati privati dei richiedenti visibili a tutti, il caso delle colf ricorda quello delle domande per i rimborsi per le mascherine acquistate dalle aziende, chiuse dopo un minuto di attività della procedura Invitalia. Procedura aperta e chiusa per esaurimento di fondi in una manciata di secondi. Segno, insomma, che gli interessati si sono organizzati.
I fondi per il bonus colf ancora non sono esauriti. Grazie alla riduzione progressiva della platea degli interessati è stata ridotta a 460mila.
Per quanto riguarda il Reddito di emergenza (cioè il bonus da 400 a 800 euro riconosciuto ai nuclei familiari con patrimonio mobiliare inferiore al tetto
massimo di 20mila euro e Isee sotto i 15mila euro), la platea potenziale è di due milioni di persone, 860mila nuclei familiari e il costo previsto è 954 milioni di euro. Poco meno di un miliardo e mezzo per entrambe le misure.
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