Su Internet comprano il kit a 60 euro: «penne» usa e getta e fialette di acido ialuronico. Seguono 7 minuti di tutorial su You tube e non esitano a iniettarsi da sole il siero nelle labbra o sugli zigomi. Le ragazzine di 14-16 anni sono pronte a tutto pur di avere l'aspetto che la moda impone. Non temono né di farsi male né di fare danni al viso. Procedono e basta.
Dicit influencer, ergo è giusto così. Poi però vanno dal medico estetico perchè hanno un labbro che sembra punto da un calabrone e l'altro che nemmeno si vede. E le mamme? Le accompagnano, firmano per l'intervento chirurgico o il trattamento, le assecondano. Una follia? È la tendenza degli ultimi anni. Se fino a poco tempo fa sembrava un eccesso l'operazione al seno o al setto nasale a 20 anni, oggi il canone estetico è del tutto sparametrato verso l'eccesso. Così come lo è l'età in cui si chiede il ritocchino.
Ragazzine già bellissime, chiedono ancora più bellezza, mai paghe. L'effetto che riescono a ottenere sulle foto con i filtri di Instagram e compagnia bella lo vogliono anche nella realtà, stampato in faccia grazie a ialuronico e baby botox. Il fatto che esista la versione baby del botox già la dice lunga sul fenomeno: i chirurghi estetici l'hanno creata, più diluita rispetto alla formula per le più agée, proprio per le adolescenti e per le loro manie di perfezione. Qualcuno sostiene addirittura che prima si inizi più si prevengono rughe e cedimenti della pelle, qualcun altro evidentemente fiuta il business di una cliente fidelizzata già prima che sia maggiorenne.
La mania del momento è la cosiddetta rich face. Roba della serie: mi rifaccio le labbra, pazienza se sembrano due canotti, l'importante è che si veda che ho i soldi per permettermi l'operazione, tanto paga il papi. Un po' come al tempo dei Paninari, avere la cintura del Charro era uno status symbol (mica tanto bella ma costava una fucilata quindi chi l'aveva era un figo), così ora rifarsi labbra e zigomi vuol dire parlare la lingua delle influencer, quelle che sono un passo sopra la normalità. Mica come le 14enni degli anni Novanta che, se solo esageravano con il rossetto, venivano rispedite in bagno a lavarsi la faccia.
Dal chirurgo estetico ci vanno, sempre più spesso, anche i ragazzini. Chiedono addominoplastica stile Ken o interventi sulla mandibola. Il fenomeno non è quantificabile con numeri ufficiali, non c'è ancora nessun rapporto ufficiale sui ritocchini dei minorenni, ma la presidente Sicpre Stefania De Fazio, società italiana chirurgia plastica e ricostruttiva, assicura che le richieste sono in netto aumento ovunque. Tanto che l'Isaps, società internazionale di estetica e chirurgia plastica, presente in un centinaio di Paesi, ha diramato un invito a tutti i chirurghi e medici estetici a segnalare quanti casi di minorenni trattano all'anno. Ma al «sondaggio» per ora hanno risposto troppo pochi per avere una fotografia esauriente.
E così, oltre ai ritocchini, tanti chirurghi si trovano a rimediare al trattamento estetico suggerito dalle influencer della rete.
Che però non spiegano alle ragazzine che le «penne» di acido ialuronico possono rompere capillari e causare seri danni. La Fda negli Stati uniti ha bollato questi dispositivi come completamente illegali. Ma la Fda non è un'influencer.
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