Roma va in fuga tra indotto, turismo ed esposizione mediatica grazie al terzo evento sportivo del mondo. Dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio, c'è infatti la Ryder Cup di golf. Un torneo dal fascino antico e unico che ha anche un forte significato geopolitico. Europa (finalmente unita pure con la folta rappresentanza del Regno Unito) sui campi del Marco Simone Golf Club di Guidonia per sfidare i 12 campioni statunitensi tra cui il numero uno del ranking Scottie Scheffler.
Indotto, si diceva. Kpmg ha stimato delle ricadute dirette tra i 550 milioni e il miliardo di euro e altrettanto da quelle indirette. Dunque, siamo su cifre a nove zeri, non male se si considera che l'intero movimento golfistico globale sforna 60 miliardi l'anno. Il progetto complessivo avrà una durata di dodici anni (2016-2027) e si svilupperà su 37 manifestazioni principali La base di partenza era un finanziamento di 160 milioni con lo Stato italiano, che ne aveva inizialmente finanziati 60 e che avrà un ritorno stimato di quasi il doppio dalla tassazione. E poi le 7.500 persone che lavorano all'evento oltre ai 1.250 volontari.
Turismo, con una Roma che si è rifatta il trucco nelle sue zone storiche e persino sulla via Tiburtina, finalmente a due corsie per lato dopo anni, dove c'è la sede del circolo più invidiato da altri nel mondo, in particolare da quello spagnolo a cui ha strappato l'organizzazione dell'evento. I lavori completati a tempi di record si sono poi accavallati ai cantieri aperti in vista dell'appuntamento più religioso che laico, il Giubileo del 2025. Dalle buche romane alle buche sportive del green del Marco Simone, che ha strutturato il suo percorso a misura dell'evento, un evento che potrà contare su 250mila spettatori (una media dunque di 50mila al giorno, quasi cinquemila già presenti alla buca 1 ieri per lo show delle celebrità sportive e non) che affolleranno fino a domenica - giorno dell'assegnazione del trofeo da 50 centimetri d'altezza ma tutto d'oro - spazi e tribune per assistere alla sfida. Insomma, alberghi sold out come i biglietti dell'evento già due anni fa in fase di prenotazione e prezzi schizzati alle stelle (per un camera si arriva anche a 800 euro a notte)
Esposizione mediatica, con Rai e Sky a trasmettere ore di diretta per gli italiani non proprio interessatissimi all'evento (il golf resta disciplina elitaria da questo punto di vista) ma in generale 39 broadcaster di tutto il mondo e oltre 900 accreditati al Media Centre attrezzato da maxischermi che permettono di seguire le gare del green anche con statistiche e news sempre aggiornate sul programma giornaliero. Persino Topolino, nel numero di questa settimana, ha reso omaggio all'evento con una storia che vede protagonista zio Paperone tra ferri 5 e colpi più o meno azzeccati.
Europa contro Usa, una sfida sempre combattuta a colpi di birdie e drive dalla storia quasi centenaria, visto che la prima volta fu negli Usa nel 1927 e all'epoca erano i soli britannici ad attraversare l'oceano.
Quest'anno non è mancato anche il coinvolgimento, sul green di Guidonia, di fuoriclasse di altre discipline, come lo Shevchenko sempre più impegnato per la sua Ucraina e già protagonista di altri eventi benefici sul green, o il Djokovic, passato con disinvoltura dalle palline da tennis a quelle del golf e il Sainz «abbottonatissimo» nelle parole sulla sua Ferrari ma determinato tra le buche con qualche incidente di percorso (vedi colpi tra l'erba o sulla sabbia) tra sorrisi e applausi scrocscianti del pubblico. Perchè la Ryder Cup, al di là delle cifre, è soprattutto spettacolo.
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