Il lockdown torna a far paura al Paese. Se da un lato Giuseppe Conte ha per ora scongiurato l'eventualità di un altro lockdown completo come a marzo, dall'altra il Cts e il ministro Roberto Speranza premono per accelerare le chiusure. A temere maggiormente un prossimo Dpcm sono soprattutto le palestre e gli impianti sportivi, che il premier ha già minacciato di chiudere durante la conferenza con la stampa della scorsa domenica.
I gestori sono già sul piede di guerra, perché lamentano una disprità di trattamento con altre realtà imprenditoriali, senza che sia stato confermato dalle evidenze scientifiche che l'aumento dei casi possa essere direttamente collegato con l'affluenza nelle palestre. Per difenderle è scesa in campo anche Giorgia Meloni, che a Dritto e Rovescio ha espresso la massima solidarietà, nonchè perplessità per le misure che potrebbero profilarsi nel prossimo Dpcm.
"Il coprifuoco? Mi pare che le priorità siano altre... Sono contrarissima alla chiusura delle palestre, perchè quella è gente, come tante altre realtà, che ha speso migliaia di euro. Ci sono attività che si portano portare avanti dentro le palestre con il normale distanziamento sociale e perchè non è giusto che se tu hai dato delle prescrizioni a delle attività, poi dici no vi chiudo... Considero vergognoso che il presidente Conte sia venuto in una conferenza stampa e abbia attaccato tutto il mondo delle palestre come se le norme non si rispettassero", ha affermato la leader di Fratelli d'Italia nel corso del suo intervento.
Le palestre, così come altre attività, hanno investito cifre ingenti nei mesi passati per rendere i luoghi di allenamento sicuri e in linea con le disposizioni del governo. Giorgia Meloni, quindi, si chiede perché penalizzare chi ha lavorato nel rispetto delle indicazioni fornite da chi oggi paventa la chiusura? Un discorso simile fatto dalla leader di Fratelli d'Italia anche nel corso del Covid-mob, organizzato con altriesponenti del partito per dare voce a tutti quelli che a oggi si trovano ancora in difficoltà dopo le chiusure di marzo e con lo spettro di nuove serrate.
"Per la De Micheli 'non c'è Coviddì sui trasporti pubblici, non c'è 'Coviddì dove lo vogliono vedere, è solo nella movida dei giovani...", ha chiosato con ironia Giorgia Meloni, facendo riferimento al grave problema degli assembramenti a bordo dei mezzi del trasporto locale che, a detta di molti esperti, rappresenta il vero tallone d'achille per iol contrasto alla diffusione dei contagi nel Paese.
Nel frattempo, il ministro Vincenzo Spadafora ha emanato un nuovo protocollo per palestre e piscine che aggiorna quello risalente al 18 maggio. Al momento non sono previste chiusure ma "introduce norme più stringenti di quanto previsto finora sia per i gestori delle palestre, delle piscine e degli impianti che per gli sportivi in generale".
Maggiore attenzione dal ministro dello Sport è stata data "all'implementazione della raccolta dati, all'esecuzione di controlli anche a campione e alle sanzioni previste dalle norme già in vigore", oltre che alle regole comportamentali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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