In molti hanno pensato fosse il suo il voto "mancante" della Lega a Anna Maria Bernini quando ieri sera Salvini ha lanciato l'opa sul centrodestra facendo convergere i sui voti sulla senatrice di Forza Italia. Umberto Bossi, storico leader di quel partito che non ha più il Nord nel simbolo, ha smentito categoricamente. Ma già oggi, subito dopo l'elezione di Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati ai vertici delle Camere, torna ad attaccare il segretario del Carroccio.
Alle telecamere di Repubblica, Bossi critica la mossa di Salvini che avrebbe potuto far crollare il patto del centrodestra. "Salvini ha parlato prima di pensare - dice l'ex leader della Lega Nord - se per colpa sua saltavano autonomie di Lombardia e Veneto lo appendevano in piazza come il suo amico Mussolini". Parole forti e che forse faranno discutere nei palazzi della politica e nelle stanze della Lega. Che il padre e il neo-leader della Lega non fossero sulla stessa lunghezza d'onda non è certo una novità, come non è una notizia che Bossi critichi la svolta a destra del suo successore.
E su un possibile governo con leghisti e salviniani seduti insieme nelle stanze di Palazzo Chigi, Bossi chiude la porta al Movimento Cinque Stelle: "No ad un governo con loro - dice - quelli del M5S hanno un programma vecchio dei tempi della Democrazia Cristiana, vogliono fare la cassa del Mezzogiorno per l'assistenzialismo che è già fallito una volta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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