Non solo Federica Saraceni. Tra le ex Brigate Rosse che ricevono il reddito di cittadinanza c'è anche Raimondo Etro. 62 anni, Etro è intervenuto telefonicamente a "La Zanzara" di Giuseppe Cruciani, su Radio 24, per commentare la polemica sull'opportunità che lo Stato conceda un sostegno economico al reddito dei condannati per lotta armata. Tra loro, come detto, c'è Etro, membro del commando che il 16 marzo 1978 rapì Aldo Moro provocando la morte di due carabinieri e tre agenti di polizia. "Non capisco quale sia il problema, l’ho già detto a suo tempo", ha attaccato Etro, ammettendo di fregarsene della rabbia dei parenti delle vittime.
"Possono incazzarsi quanto vogliono: se uno ha diritto, ha diritto". Subito dopo il clima si è surriscaldato. Di fronte alle rimostranze di Cruciani, Etro ha urlato: "Tu forse non hai presente che cosa significa essere un ex carcerato che ha chiuso i rapporti con i suoi ex compagni", tirando fuori la questione del "lavoro" che "nessuno mi dà". Polemica simile a quella sollevata dal padre di Federica Saraceni, Luigi, che ha reso nota la disponibilità della figlia a rinunciare al reddito di cittadinanza a patto di trovarle un mestiere. Poco dopo, a "La Zanzara" la temperatura si è alzata ancora di più. Il muro di gomma opposto dal conduttore nei confronti delle deliranti dichiarazioni di Etro hanno fanno esplodere il brigatista: "Allora, vi dico questa cosa: rinuncio al reddito di cittadinanza e mi metto a fare le rapine, così siete più contenti". Insomma, Etro non si vergogna di vivere a sbafo a spese dello Stato.
E non ha alcuna intenzione di cercarsi un'occupazione, come tocca a tutte le persone normali.
E all'accusa di voler vivere sulle spalle degli italiani, il brigatista ha replicato: "Perché dovrei rinunciare" al reddito di cittadinanza, "non mi sento a disagio" nel farmi mantenere dalla collettività, di cui fanno parte anche i familiari dei militari uccisi dalla furia brigatista. "È una vergogna? È un problema loro", ha ringhiato Etro, prima di dire di non avere "mai avuto rapporti con i parenti delle vittime". E di non volerne avere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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