In un'intervista rilasciata a La Verità, Bruno Vespa ha parlato del suo nuovo libro "Perché l'Italia è diventata fascista (e perché il fascismo non può tornare)". Si tratta di una lettura interessante poiché "quando vedi che la crema dell'antifascismo ha invocato Benito Mussolini, qualche domanda è giusto farsela". E la risposta è che "la democrazia ha una vocazione al suicidio di cui non si rende conto. Quello che è successo dopo la Prima guerra mondiale ha dell'incredibile". È stata infatti commessa una serie di errori fatali: "Bisognava capire che portare i soviet in Italia era una follia. E che era un grave errore mortificare i reduci già responsabilizzati da ruoli importanti mettendoli ai margini".
"Il fascismo non tornerà"
Tuttavia a suo giudizio non vi è alcuna possibilità che il fascismo possa tornare: "Gli anticorpi sono molto forti. Però dobbiamo stare attenti che il desiderio di ordine e stabilità crescente non porti ad anestetizzare certi valori fondamentali". Il giornalista ha messo in luce le situazioni attuali in alcuni Paesi dell'Est: "I critici dei sistemi ungherese e polacco segnalano che l'ordine e il benessere conquistati hanno finito per autorizzare un lenimento di certe libertà democratiche".
Facendo riferimento ai recenti casi di razzismo negli stadi, il conduttore televisivo ha detto che sono "fatti gravi, ma marginali", ma più se ne parla e "più si fa il gioco di queste realtà minuscole. Alle elezioni Forza nuova e Casapound raggiungono lo zero virgola". Su Matteo Salvini ha fatto una previsione ben precisa: "In tempi medi si staccherà sia da Marine Le Pen sia da Afd". Il leader della Lega "è un goleador, quello che segna di più. Tant'è vero che si vuole evitare di fargli giocare la partita decisiva delle elezioni". Per quanto riguarda invece la commissione Segre ha affermato: "Credo ci siano gli elementi perché le regole di quella commissione vengano scritte in modo da non prestarsi a equivoci".
È stato poi trattato anche il tema delle elezioni Regionali in Emilia-Romagna in programma domenica 26 gennaio: "Non riesco a spingermi così avanti. Mancano quasi tre mesi che oggi, in Italia, sono quasi trent'anni". Un'eventuale vittoria del centrodestra potrebbe avere ripercussioni sul governo giallorossi, ma secondo Vespa Matteo Renzi non staccherà la spina: "Per Renzi è troppo presto per votare. Ha spinto per questo governo apposta, è all'inizio del guado". Per Silvio Berlusconi non bisognerebbe parlare di una morte politica: "Ho assistito a troppi suoi funerali per credere alla sua morte. Quando è uscita l'anticipazione del libro sulla creazione di Altra Italia, nel suo partito è scoppiato il putiferio perché in tanti temono la mossa del cavallo. Continuerei a non sottovalutarlo, anche Salvini, saggiamente, ha smesso di farlo".
Il giornalista infine ha concluso esponendosi su un'eventuale coalizione degli italiani - nuovo nome del centrodestra - insieme al fondatore di Italia Viva: "È un paradosso. La cosa divertente è che nel Pd hanno il sacro terrore che possa davvero avverarsi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.