Bruxelles ora va in pressing su Washington «Spedite in Europa quelle dosi inutilizzate»

Dopo lo stop all'export in Australia, chieste agli Usa le fiale AstraZeneca

Bruxelles ora va in pressing su Washington «Spedite in Europa quelle dosi inutilizzate»

Londra - Dopo il blocco delle esportazioni italiane di vaccino AstraZeneca verso l'Australia la Commissione europea è pronta a far pressione verso gli Stati Uniti per facilitare l'esportazione verso l'Unione di milioni di dosi del vaccino anglo-svedese prodotte in America. A rivelarlo è stato ieri il Financial Times secondo cui il tema di una maggiore collaborazione transatlantica per il contrasto alla pandemia sarà al centro delle prossime discussioni diplomatiche tra i due blocchi. «Confidiamo ha dichiarato un funzionario europeo di poter lavorare assieme agli Stati Uniti per assicurare che i vaccini prodotti o imbottigliati in America possano essere utilizzati per rispettare gli obblighi contrattuali con l'Ue». Oltre a dosi AstraZeneca, lo sforzo diplomatico europeo mira anche a garantire una stabile importazione dei prodotti necessari alla produzione continentale del vaccino Pfizer-BioNtech.

La decisione del governo italiano, cui ha fatto seguito l'immediato apprezzamento francese, e lo sforzo diplomatico con gli americani inaugurano una stagione di interventismo politico Ue che mira a correggere gli errori logistici e di pianificazione della campagna. Bloccare però con una mano le esportazioni verso l'Australia Paese amico e stretto alleato in chiave anticinese mentre contemporaneamente si tende l'altra sperando nella generosità di Washington potrebbe non essere la strategia più oculata. La reazione di Canberra è stata sobria, «Con 300 morti al giorno comprendiamo l'ansia», è stato il commento del premier Morrison che ha però chiesto a Bruxelles di rivedere la decisione e di far riprendere le esportazioni. È quello che l'Ue chiede agli Usa: un ordine esecutivo firmato da Trump in dicembre indirizza le dosi di vaccino prodotte in America verso il mercato interno, politica confermata anche dalla nuova amministrazione Biden. Parte del calcolo europeo si basa sul fatto che l'agenzia del farmaco americana non ha ancora dato l'ok ad AstraZeneca nonostante il governo ne abbia già ordinato 300 milioni di dosi. Finché non lo utilizzate datene un po' a noi, il ragionamento di Bruxelles, che si scontra però con un'altra incongruenza della difficile relazione Ue-AstraZeneca: lo scetticismo verso il vaccino, disseminato a piene mani da molti politici, ha minato la fiducia del pubblico nella sua efficacia. Secondo il ministero della sanità francese, fino a febbraio sono state somministrate poco più di 270mila dosi, a fronte di un 1,7 milioni disponibili, una situazione simile a Germania e Italia. Diffusi sono i casi di persone comuni e anche di personale sanitario che hanno rifiutato il vaccino perché considerato di serie B.

Alla guida della campagna anti AstraZeneca si è distinto l'illustre scienziato francese, nonché presidente della Repubblica, Emmanuel Macron che a gennaio ha dichiarato: «Il vaccino è quasi inefficace» per le persone più anziane. Salvo poi ricredersi la scorsa settimana e virare verso un «se mi fosse offerto, lo prenderei», in concomitanza del via libera dell'agenzia del farmaco all'utilizzo dai 65 fino ai 75 anni.

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