Tutto bene, avanti così. La Commissione europea elogia l'Italia e il suo governo per la capacità di mettere insieme una legge di bilancio per il 2025 in linea con le raccomandazioni e un piano pluriennale di rientro del debito «credibile e sostenibile» che rispetta i paletti del nuovo piano di stabilità. Le misure inserite dal ministro Giancarlo Giorgetti nel piano strutturale di bilancio (Psb), per l'esecutivo comunitario soddisfano i requisiti per giustificare un'estensione a sette anni.
Il semaforo verde di Bruxelles è accompagnato da un elogio degli sforzi profusi dall'Italia per un programma «credibile» volto a garantire che il livello del debito pubblico sia portato su un percorso sostenibile di riduzione o mantenuto a livelli prudenti. Un successo non da poco per il governo Meloni se si considera che solo otto Stati dell'area euro, tra cui la Francia, hanno superato indenni l'esame della Commissione. A sorpresa sono risultate «non completamente in linea» le leggi di bilancio per il prossimo anno di Germania e Finlandia, mentre l'Olanda è l'unico paese la cui spesa netta è prevista al di sopra dei massimali e quindi non in linea. Il piano dell'Ungheria è ancora in fase di valutazione.
«Un giudizio atteso, frutto di una politica economica e di scelte improntate sulla serietà. Procederemo, come fatto finora, silenziosamente e sobriamente», è stato il commento di Giorgetti sulle valutazioni espresse dalla commissione Ue su Manovra 2025 e Psb.
L'Italia dovrà rispettare l'impegno di riportare il deficit sotto il 3% del Pil entro il 2026 e secondo le previsioni della stessa Commissione Ue il disavanzo di bilancio dovrebbe ridursi al 2,9% tra due anni. L'altra raccomandazione dell'Ue è quella di una spesa netta la cui crescita, in termini nominali e anno su anno, non deve superare l'1,3% nel 2025 e l'1,6% nel 2026. Il prossimo aggiornamento è previsto entro fine aprile del prossimo anno, quando l'Italia dovrà presentare alla Commissione Ue le misure necessarie, insieme alla relazione annuale, sui progressi compiuti nel 2025.
La Commissione Ue ha anche dato il via libera preliminare alla sesta rata da 8,7 miliardi di euro (1,8 miliardi in sovvenzioni e 6,9 miliardi in prestiti) del Pnrr. «Questo risultato, unitamente alla presentazione della richiesta di pagamento della settima rata, prevista nelle prossime settimane dimostra che l'attuazione del Piano procede nei tempi previsti e nel rispetto di tutti gli obiettivi concordati a livello europeo», ha rimarcato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Sempre ieri l'Italia ha incassato la promozione di Jefferies. L'importante casa d'investimento statunitense enfatizza la capacità dell'Italia di distinguersi negli anni post-pandemici come una delle economie dell'Eurozona con le migliori performance. Il Pil segna un +5,5% dai livelli del 2019, posizionandosi al di sopra della media dell'Eurozona del 4,6%, mentre il debito pubblico è sceso al 134,8% a fine 2023, ossia quasi 20 punti in meno rispetto al picco toccato nel 2020.
Jefferies si mostra ottimista anche in prospettiva futura, con la crescita prevista in tenuta anche quest'anno citando come punti di forza «la stabilità politica» rispetto alla frammentazione crescente in molti paesi europei, i fondi Ue ancora da utilizzare e gli effetti ritardati degli investimenti fissi». Tutti presupposti che fanno propendere gli analisti per una discesa dello spread Btp/Bund sotto quota 120.
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