Bufera sulla candidata di Azione, Calenda si scusa: cosa aveva scritto

Tutti i post incriminati sono stati eliminati dai social network della professoressa

Bufera sulla candidata di Azione, Calenda si scusa: cosa aveva scritto

Acque agitate nel Terzo Polo di Calenda e Renzi, a causa di alcuni tweet di vecchia data attribuibili a Stefania Modestino, capolista di Azione/Italia Viva nel collegio proporzionale al Senato "Campania 2", vale a dire quello relativo alle province di Caserta, Salerno, Avellino e Benevento.

Le posizioni della candidata, da lei espresse in più di un'occasione tramite social network, non sono andate giù a una buona parte dell'elettorato del Terzo Polo, che ha iniziato a manifestare tutto il proprio disappunto in rete. La professoressa ha infatti spesso palesato idee ben distanti da quelle fermamente atlantiste e filo-ucraine del duo Calenda/Renzi, provocando un certo imbarazzo nella dirigenza delle due compagini che hanno scelto di proporla come capolista.

Oltre alla condivisione di alcune interviste di Alessandro Orsini e Donatella Di Cesare, accusati di essere dei filo-putiniani, Stefania Modestino aveva commentato sulle proprie pagine social alcuni dei loro interventi relativi al conflitto tra Russia e Ucraina. "C'è ancora chi ragiona. Orsini non ha espresso critiche, ha semplicemente fatto un'analisi geopolitica da storico ed esperto in relazioni e sicurezza internazionale. Speriamo che i giovani abbiano capito", auspicava la professoressa, "dobbiamo uscire dal pensiero unico, che è pericolosissimo". A risultare indigesti agli elettori del Terzo Polo anche i giudizi relativi a leader politici vicini a Vladimir Putin, come Alexander Lukashenko. "Bravo Lukashenko…sta facendo quello che l'Europa non è stata capace o non ha voluto fare per compiacere Biden", aveva commentato Stefania Modestino.

Non ha provocato meno "rumore" il post relativo a un articolo in cui, lo scorso 28 gennaio, si faceva riferimento a degli scambi di sms tra il presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen e il Ceo di Pfizer. "Questi rapporti tra la lady Europa e il ceo di Pfizer potrebbero cambiare molte valutazioni sui vaccini e sui loro costi", aveva scritto la professoressa, "con sti vaccini avete giocato sporco". Von Der Leyen che era finita, insieme a Emmanuel Macron, nel mirino anche in occasione di un'analisi relativa ai padri fondatori dell'Unione Europea. Al confronto con questi ultimi, "Ursula Gertrud Von Der Leyen potrebbe fare al massimo la femme de chambre (cioè la donna delle pulizie) e Macron il fattorino".

Il chiarimento

Dopo il caos social, i post incriminati sono stati eliminati dal profilo della professoressa, che ha voluto lasciare un messaggio per illustrare le proprie posizioni. "Devo doverosamente chiarire che capziosamente sono stati strumentalizzati alcuni miei post", scrive Modestino. "Sono convintamente atlantista e europeista e condanno appieno l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin non solo come pacifista, ma perché sono convinta che sia essenziale il valore della indipendenza dei popoli e degli Stati. Va aggiunto", spiega ancora,"che ritengo utile alla democrazia la pluralità di pensiero e il diritto di esprimerlo liberamente senza censure". Poi la conclusione: "Il pensiero unico è la morte del pensiero e di una intera società, e questo è innegabile: nella storia il pensiero unico fu di coloro che condannarono Galileo ed è la condizione per abolire non solo ogni forma di conoscenza, ma è la condizione più pericolosa per la democrazia. Questo è quello che da sempre provo ad insegnare ai mei alunni".

L'imbarazzo di Calenda

Anche il leader di Azione è dovuto intervenire, nel disperato tentativo di placare le acque.

"La signora in questione è stata segnalata dal territorio, è un’insegnante e giornalista impegnata nel sociale a Caserta", ha dichiarato l'ex dem su Twitter. "Errore nostro non aver verificato i post su politica estera. Me ne assumo la responsabilità. Stiamo gestendo la cosa".

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