Bullismo, a Pavia un nuovo caso di aggressione

Un 14enne accerchiato e pestato. Il vicepresidente del Senato Centinaio: "Sì a norme contro i minori violenti"

Bullismo, a Pavia un nuovo caso di aggressione
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È stato accerchiato e picchiato senza motivo mentre camminava nel centro storico di Pavia da un branco di adolescenti poco più grandi di lui. Brutta avventura per uno studente di 14 anni di origini egiziane che domenica è finito in ospedale con un trauma cranico, ferite e contusioni varie. Non era la prima volta che la baby gang lo infastidiva, ma mai prima d'ora i bulli si erano spinti a tanto. La famiglia del 14enne era preoccupata, non lo lasciava più andare a scuola da solo.

È accaduto tra Strada Nuova e il Ponte Coperto. I responsabili avrebbero tra i 15 e i 16 anni. È stato il padre, un 55enne di origini egiziane che vive da tempo a Pavia con la famiglia, a raccontare che suo figlio era già stato vittima delle aggressioni del branco: «Da mesi è tormentato da questi giovani, lo hanno preso di mira e non si capisce il perché. Ho già denunciato la situazione e sono costretto ad accompagnare mio figlio a scuola al mattino e a prenderlo all'uscita. È inaccettabile». Domenica pomeriggio il ragazzo, che frequenta la prima superiore, stava camminando con tre amici in centro, in un luogo di ritrovo per i giovani, quando è stato circondato dai bulli, che lo hanno preso a botte e a sassate. Dopo l'aggressione il 14enne ha chiamato il genitore ed è stato portato all'ospedale San Matteo, dove a causa di un ematoma cranico è rimasto in osservazione fino a lunedì sera, quando è stato dimesso con una prognosi di trenta giorni. Le forze dell'ordine hanno avviato le indagini per identificare i responsabili, anche grazie all'ausilio delle immagini delle numerose telecamere di videosorveglianza posizionate nella zona.

Il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, ha espresso solidarietà alla famiglia del ragazzo: «Dimostra che le norme approvate dal governo contro i minori violenti sono giuste e arrivano nel momento opportuno, per combattere un fenomeno ormai diffuso e intollerabile. Ora bisogna accertare fino in fondo cosa è successo e capire perché quei piccoli delinquenti sono stati liberi di picchiare ancora la loro vittima, nonostante fossero già stati denunciati. Poi mi auguro che si applicherà il nuovo decreto, anche per dare l'esempio ai loro coetanei e alle famiglie che ignorano o, peggio, coprono i comportamenti violenti dei loro figli».

Intanto, sulla sospensione dello studente che venerdì ha sparato con una pistola giocattolo contro un professore e del suo compagno che aveva portato in classe l'arma, ieri è intervenuta la dirigente scolastica dell'Iiss Romanazzi di Bari, Rosangela Colucci: «In linea con le parole del ministro e dello Statuto degli studenti abbiamo applicato un provvedimento equo che vada non solo a punire il gesto grave compiuto, ma aiuti concretamente i ragazzi coinvolti e i loro coetanei a capire gli errori fatti e i doveri che

discendono dall'appartenere a una comunità (citando testualmente le parole del ministro Valditara). Per questo è stato predisposto un progetto rieducativo di natura sociale, che vada ad affiancare il provvedimento sanzionatorio».

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