Il "buonismo" fa male ai più deboli

L'eccesso di tolleranza favorisce i prepotenti. È ora di cambiare

L'Italia è un paese molto tollerante e compassionevole, ma talvolta queste qualità entrano in conflitto con la giustizia e producono danni. In questi casi non si deve parlare di bontà ma di «buonismo». A Napoli la gente aiuta a scappare i ladruncoli che rubano in macchina, sulle spiagge molti proteggono gli ambulanti irregolari. Se una famiglia extracomunitaria non paga l'affitto la giustificano e se un poliziotto tocca un immigrato e costui dice che lo ha picchiato, credono all'immigrato. C'è spesso tolleranza verso lo studente violento, l'ubriaco della movida, lo zingaro che rubacchia, il drogato disteso davanti alla discoteca, chi va sul tram o sul treno senza il biglietto.

È un sistema lasso che va bene quando nella società c'è un forte senso civico e i comportamenti devianti sono eccezioni. Ma diventa pericoloso quando sono molti quelli che trasgrediscono. Allora la gente ha paura di rimproverarli, li ignora o addirittura li giustifica. Fino al momento in cui anche le forze dell'ordine non vogliono apparire impopolari e rinunciano a fare il loro dovere. Con milioni di immigrati, centinaia di migliaia di persone salvate dal mare e lasciate a loro stesse nelle grandi città, si formano delle aree degradate, delle vere e proprie «favelas» in cui la polizia non entra più. In Francia questo fenomeno è diventato impressionante, soprattutto nella periferia di Parigi. Radicalmente diverso il caso della Svizzera o della Germania, dove invece la gente denuncia subito l'irregolarità, chiama la polizia e questa arriva immediatamente.

Dobbiamo tutti riflettere sulla eccessiva tolleranza del nostro paese perché provoca grandi disagi ai vecchi, ai malati, a tutti i deboli che rispettano la legge.

Il buonismo infatti favorisce i prepotenti, i mentitori, i gruppi organizzati pronti a strillare al sopruso, mentre invece coloro che hanno realmente bisogno non riescono a farsi sentire e vengono calpestati. Io sono convinto che le forze dell'ordine debbano essere rafforzate, pagate meglio, ma anche istruite e addestrate per affrontare i nuovi problemi dando poi loro più liberta di azione e maggior protezione dalla legge.

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