Il business degli immigrati inguaia il sottosegretario

Castiglione, leader Ncd in Sicilia, è indagato a Catania per gli appalti al centro di accoglienza di Mineo. L'inchiesta è nata da "Mafia capitale". Lui replica: "Non mi dimetto"

Il business degli immigrati inguaia il sottosegretario

Tanto tuonò che piovve. E qualche schizzo è arrivato anche sul governo Renzi. La doppia indagine parallela sul Cara di Mineo (Catania) aperta, dopo lo scandalo «Mafia Capitale», dalle procure di Catania e Caltagirone, ha i suoi primi indagati. E tra loro c'è anche il sottosegretario all'Agricoltura Giuseppe Castiglione, leader Ncd in Sicilia. Atto dovuto, sottolineano gli inquirenti, per lui e per altri indagati - una decina - che per il ruolo istituzionale si sono occupati del giro di appalti, e si sospetta di tangenti, per la gestione del centro per gli immigrati. Giro che vedeva in pole position, come consulente, Luca Odevaine, già vice capo di gabinetto di Walter Veltroni sindaco, uomo di fiducia del «re» delle cooperative Salvatore Buzzi, e con lui finito in carcere nell'inchiesta romana.

L'accelerazione alle indagini è arrivata dopo che il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone ha trasmesso alle procure di Catania e Caltagirone (quest'ultima competente per l'area di Mineo, in cui ricade il Cara, ndr ) gli atti sull'ultima gara, quella del luglio 2014, sostenendo che la procedura di affidamento «blindata» per quasi 100 milioni di euro (96,9 milioni) era «illegittima» e svolta con procedure irregolari: in pratica, per Cantone, è stata pilotata per far vincere la cordata di gestione uscente. In quest'ultima gara, Castiglione, già sottosegretario, non c'entra. Ma nel calderone delle inchieste siciliane ci sono appalti precedenti del centro, nato nel 2010. E dunque anche la gara del 2011, in cui Castiglione, all'epoca presidente della Provincia di Catania e dell'Upi, era «soggetto attuatore» del Cara di Mineo. Di questa gara, nelle intercettazioni, parla Odevaine, che, proprio su indicazione di Castiglione, era consulente per il Cara siciliano e componente del tavolo sull'immigrazione.

La notizia dell'iscrizione del sottosegretario nel registro degli indagati è stata pubblicata ieri dal quotidiano La Sicilia e dall'edizione siciliana di Repubblica . Castiglione, contattato dal Giornale , oppone un secco no comment: «Non posso parlare di una cosa della quale non so nulla e che apprendo dalla stampa. Ho grande fiducia nella magistratura». Dimissioni in vista? Castiglione nicchia: «Come posso immaginare di dimettermi se non c'è niente?», sottolinea. Con Castiglione, sarebbero indagate una decina di persone. Tra loro anche il sindaco Ncd di Mineo Anna Aloisi, presidente in quanto primo cittadino del «Consorzio calatino di accoglienza», il gestore del Cara di Mineo. Anche la Aloisi casca dalle nuvole: «Non mi è stato notificato nulla, se c'è un'inchiesta può essere che per atto dovuto ci sia il mio nome». Le inchieste, come si diceva, sono due, guidate rispettivamente dai capi della procura di Catania, Giovanni Salvi e di Caltagirone, Giuseppe Verzera. I reati ipotizzati vanno dall'abuso d'ufficio alla turbativa d'asta al voto di scambio. Una tranche a parte riguarda eventuali infiltrazioni mafiose.

Scatenata la politica. Il M5S chiede le dimissioni di Castiglione, Sel sollecita un intervento del ministro dell'Interno Angelino Alfano. Il leader della Lega Matteo Salvini, annuncia su Facebook una visita a Mineo, lunedì prossimo: «Centro per Immigrati di Mineo, in Sicilia. 4.000 “ospiti” al giorno, 250 dipendenti: un business da 150mila euro al giorno, più di 4 milioni al mese, 50 milioni all'anno. Gestito da Cooperative di vario colore, e da politici del Ncd. Sono stufo di questa vergogna».

Rincara la dose Angelo Attaguile, segretario di «Noi con Salvini», che punta l'indice contro Alfano per la mancata risposta a una sua interrogazione: «Spero che l'omissione non sia dettata dal coinvolgimento di esponenti di Ncd». E in effetti, a Mineo, la sede del Cara, Ncd fa l' en plein . Un esempio? Le Europee 2014: 39%. Più che dovunque.

È l'ammontare dell'appalto per l'affidamento triennale del Cara di Mineo del luglio 2014

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