Nel 2006 aveva patteggiato 18 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. Ora Onofrio Fratello, ex deputato regionale con l'Udc in Sicilia, è finito in arresto con l'accusa di intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta relativa alle sue quattro cooperative che si occupavano dell'accoglienza dei migranti ad Alcamo, nel Trapanese.
Secondo l'accusa Fratello utilizzava una serie di prestanomi, tra i quali il fratello Salvatore, per intestargli quote e cariche sociali delle cooperative. Con lui sono finiti agli arresti due suoi stretti collaboratori, mentre al fratello è stato notificato un obbligo di dimora. Altre sei le persone finite sotto indagine.
Nel 2005 l'ex deputato regionale fu coinvolto nell'operazione Peronospera e patteggiò una condanna a diciotto mesi per concorso esterno, ammettendo un "costante contatto con i vertici della cosca mafiosa di Marsala, nella persona del reggente Natale Bonafede, nonché
con altri esponenti di spicco di Cosa nostra".Grazie ai prestanome avrebbe occultato i proventi delle sue attività. La legge prescrive ai condannati per reati di mafia di comunicare tutte le variazioni patrimoniali.
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