Caduti nel Lago di Como con il Suv. "Cortocircuito, non errore umano"

La perizia tecnica chiesta dalla famiglia di lui sulle parti elettriche. Morgan, 38 anni, e Tiziana, 45 anni, erano al primo appuntamento

Caduti nel Lago di Como con il Suv. "Cortocircuito, non errore umano"
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«Nessun errore umano». Più probabile un problema tecnico, un'anomalia. Questo il motivo per cui il Suv Mercedes di Morgan Algeri, 38 anni, sarebbe finito nel lago di Como esattamente un anno fa, senza che lui potesse fare nulla né per mettersi in salvo né per salvare Tiziana Tozzo, 45 anni, sul sedile di fianco.

I due si erano appena conosciuti, quello era il primo appuntamento. Sono saliti in auto, hanno messo in moto per andare verso la loro prima serata fuori, emozionati, speranzosi, e dopo pochi secondi si sono trovati inghiottiti dalle acque scure del loro lago. Senza conoscersi ma «uniti» come coppia per sempre da una tragedia che per un anno è rimasta senza spiegazioni. E, a dirla tutta, anche ora rimane avvolta nel mistero e lascia attoniti per la bizzarria del destino.

Tiziana, capelli mori, sorriso grande, di Cantù ma originaria di Canolo in provincia di Reggio Calabria, operaia in una azienda alimentare, mamma di un figlio di quattordici anni e desiderosa di innamorarsi ancora. E Morgan di Brembate Sopra (Bergamo), pilota della scuola di volo di Caravaggio.

Lui ha messo in moto tra le prime chiacchiere, il Suv è inaspettatamente partito a tutta velocità e ha sfondato il parapetto del lago, finendo giù, a fondo, inabissato.

Le prime valutazioni dei consulenti incaricati dalla famiglia Algeri sui dati e sulle componenti elettroniche dell'auto (comprata pochi mesi prima) confermano l'impressione che tutti avevano avuto all'inizio: nessun suicidio, nessuna volontà o storia «strana» alle spalle, nessun errore umano.

Secondo queste prime ricostruzioni, che dovranno essere poi confrontate con le indagini della Procura comasca, non ci sarebbe stata nessuna imprudenza, nessuna distrazione. Nel frattempo, negli ultimi 12 mesi, gli investigatori hanno raccolto le segnalazioni spontanee su incidenti simili provenienti da tutta Italia. «Sono preziose perché hanno rappresentato una fonte unica di dati» ha commentato il legale della famiglia Algeri, Giovanni Giorgino.

Sono indicazioni di altri proprietari o conducenti incorsi in incidenti causati dal comportamento «anomalo» dell'auto, anche di diverso modello e marca, quasi sempre legato a problemi di elettronica e in qualche caso correlato anche all'utilizzo del cruise control. Senza queste testimonianze sarebbe ancora più difficile comprendere certe dinamiche ed effettuare ricostruzioni».

Dall'autopsia è emerso che Algeri avrebbe tentato fino all'ultimo di liberarsi e di far uscire dall'abitacolo Tiziana. Dall'auto, ripescata il giorno dopo, sono state estratte alcune componenti elettroniche.

«Sono state analizzate all'estero, da periti delle case produttrici» nella speranza potessero «parlare» come una scatola nera. O almeno escludessero la pressione improvvisa sul pedale dell'acceleratore da parte di Morgan. Ipotesi che, in questa fase delle indagini, non sembra essere supportata da nessun elemento.

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