Caffè, taralli e una cartolina di saluti Ma c'è ancora del lavoro da fare

A bordo del Bari-Linate con le vecchie insegne. E divise blu notte

Caffè, taralli e una cartolina di saluti  Ma c'è ancora del lavoro da fare

Bari. Caffè lungo e col deposito, ventotto grammi di tarallini pugliesi e una cartolina. Il saluto di ITA ai suoi primi passeggeri. Born to welcome you, c'è scritto, alla faccia dell'italianità. Nata per accogliervi. «Oggi, 15 ottobre 2021, decolla la nuova Compagnia di Bandiera Italiana (le maiuscole sono gratis, ndr). Grazie per averci scelto. Benvenuti a bordo».

Tra i primi a scegliere ITA ci sono anche io. Volo di ritorno da Bari a Milano Linate, AZ1648 delle 11,45, cinque ore abbondanti dopo il primissimo, tratta inversa, da Linate a Bari, partenza alle 6,20 e arrivo - recita la cronaca, anzi la storia - alle 7,35, con dieci minuti di anticipo sull'orario previsto. Viaggio, scoprirò dopo, proprio mentre a Roma nel corso di una conferenza stampa l'amministratore delegato Fabio Lazzerini e il presidente Alfredo Altavilla presentano il nuovo marchio. E raccontano che la nuova livrea sarà azzurra, «come l'Italia vincente dello sport».

Io, nel frattempo, di azzurro non vedo nemmeno il cielo, perlustrato da nuvole cupe. Il nostro è un aereo in tutto e per tutto Alitalia. Si chiama Isola di Panarea (codice EI-IME), è un solido Airbus A319-112 da 140 posti, dei quali ne saranno occupati una cinquantina. L'equipaggio è composto da due piloti e tre tra steward e hostess che non hanno l'aria ye-yé di chi sta iniziando una nuova avventura ma quella stanca e polverosa da avioburocrati che fa tanto Alitalia-style, appunto.

Ma anche i passeggeri non sembrano consapevoli di essere parte di un evento in fondo storico per la nostra aviazione. Se ai nipotini - poveri loro - racconteranno di essere stati tra i primi diciamo mille a essere saliti su un volo ITA, non lo dànno certo a vedere. Piuttosto qualcuno del mio gruppo nelle ore precedenti ha dato segni di sfiducia. Partiremo davvero? Non finirà mica come all'andata, mercoledì, quando il volo da Linate a Brindisi AZ1651 delle 16,55 ci è stato sbianchettato poche ore prima costringendoci a una frettolosa riprotezione su quello delle 17,15 per Bari della ungherese Wizz Air, che accidenti ci tocca anche finanziare Orbán? Ma no, invece. Si parte davvero. Al check-in compare la sigla ITA ma la carta d'imbarco riporta ancora lo storico marchio archiviato, la sigla è sempre AZ, anche l'aereo è pavesato con l'ala tricolore che dovremo abituarci a considerare un ricordo. Il personale di bordo veste un'anonima divisa blu notte con bordini verdi, senza insegne. I passeggeri sono pochi e sonnecchiano, al massimo sbirciano Caparezza, il cantante pugliese dalla grande testa riccia, felpa gialla e zainetto da teen ager, che siede davanti a me. Decolliamo puntuali.

Lo steward pronuncia senza esitazioni: «Benvenuti a bordo di ITA». E chissà se ha dovuto provare a lungo, per non sbagliare, dopo anni di Alitalia. Decolliamo puntuali e atterriamo in anticipo. A Milano c'è il sole. È venerdì. Pensavamo peggio.

La prima volta è andata. Anzi, è ITA.

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