Calci e sputi a un 12enne. "Ebreo, muori nel forno"

Protagoniste di botte e insulti due ragazze 15enni. Il padre denuncia. L'indignazione delle istituzioni

Calci e sputi a un 12enne. "Ebreo, muori nel forno"

Un ragazzino di 12 anni insultato, minacciato e aggredito a calci e sputi. Già questo basterebbe a suscitare indignazione.

Ma c'è molto di più, nell'episodio di violenza e discriminazione avvenuto nei giorni scorsi a Venturina Terme, nel Comune di Campiglia Marittima (Livorno). Sì, perché a scatenare le offese e i calci al piccolo è stato il fatto che fosse di religione ebraica. E, come se non bastasse, autrici del gesto antisemita sono due ragazze di 15 anni. A denunciare l'accaduto è stato il padre del dodicenne, che a La Nazione ha ricostruito quanto avvenuto domenica scorsa. In particolare, il ragazzino che frequenta la seconda media nella scuola locale si trovava in un parco pubblico della zona in compagnia di altri coetanei. All'improvviso è stato avvicinato, preso di mira e insultato pesantemente prima di essere aggredito a calci e raggiunto dagli sputi dalle due quindicenni per il solo motivo di essere stato identificato come ebreo.

Secondo il racconto del papà della vittima, le due ragazze si sarebbero rivolte al figlio con frasi del tipo «ebreo di m., devi morire nel forno» o ancora «tu devi stare zitto perché sei un ebreo». Da qui la decisione di rendere nota la vicenda. «Sono scioccato, così come lo è mio figlio. Non abbiamo dormito, non riesco a darmi una spiegazione a questo gesto. Non riesco nemmeno a parlarne, mi viene da piangere» ha raccontato il padre del ragazzo.

Altri episodi meno gravi ci sono stati in passato in passato, quando il bimbo andava alle elementari, e il padre ha trovato messaggi che si scambiavano i coetanei con il disegno della svastica. Ma si era limitato a informare i genitori facendo presente la gravità del gesto, ndr. «Ma ora non mi fermo - dice -. Denuncio alle forze dell'ordine. Non ci si può voltare da un'altra parte, questi episodi vanno condannati e denunciati. Non si può scherzare con una cosa così tragica. Forse anche i genitori devono comprendere cosa è stato fatto da queste due ragazzine. All'episodio grave in sé si aggiunge un altro aspetto altrettanto grave, cioè il fatto che nessuno dei presenti abbia difeso mio figlio».

L'uomo ha infatti sporto denuncia ai carabinieri di Livorno per ingiurie e lesioni: dopo l'aggressione, il ragazzino è andato al pronto soccorso dove gli sono state diagnosticate una serie di contusioni multiple guaribili in cinque giorni. Il padre ha contattato anche la dirigente scolastica Maria Elena Frongillo e informato la Comunità ebraica di Firenze.

Intanto nel paese di Campiglia Marittima e in tutta la Toscana si è sollevato lo sdegno unanime per quanto avvenuto. «Una situazione incredibile, da pelle d'oca ha commentato la sindaca Alberta Ticciati, che si è messa in contatto con la famiglia per portare la solidarietà del Comune e di una gravità inaudita: sembra di essere ripiombati nei tempi più bui della storia del nostro Paese. Non intendiamo sottacere o banalizzare quanto accaduto.

Mi confronterò con le forze dell'ordine e la scuola e faremo il possibile perché la cosa non venga archiviata».

Dal canto suo, il presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo ha annunciato che inviterà il bambino «per consegnargli il Pegaso, simbolo della Toscana, che è terra di diritti e accoglienza».

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