“Far conoscere la Capitale d’Italia tramite un viaggio gratis per tutti gli under 25”. Questo il quarto punto del programma di mandato del cosiddetto terzo polo che, dopo salti e rimbalzi, ha trovato collocazione nella tormentata unione tra Renzi e Calenda. L’idea è stata proposta proprio dal leader di Azione, allo scopo di promuovere il patrimonio culturale del nostro paese.
“Il patrimonio storico culturale di Roma è patrimonio di tutto il paese, per questo tutti i giovani devono avervi accesso. Per questa ragione, vogliamo dare a tutti i giovani tra i 18 e i 25 anni l’opportunità di recarsi nella capitale d’Italia con un viaggio sponsorizzato dal governo. Proponiamo di offrire un viaggio in treno, due notti in ostello vincolate alla visita di siti archeologici, musei e gallerie d’arte”.
Così recita la proposta della discordia che ha scatenato una vera e propria bufera social. Ad accendere la miccia il comico genovese Luca Bizzarri che, senza peli sulla lingua, pubblica un post ironico al veleno, su twitter.
“Ma santiddio ma uno, un pirla, uno che vi dice ‘guardate che se mettiamo il viaggio gratis a Roma per tutti poi possiamo scrivere anche 70 pagine di programma che si parlerà e perculeranno solo per quello’ non lo avete? Ma questa gente la pagate? Ma come strac*** vi viene?”, si legge nel tweet di Bizzarri che punta il dito contro la superficialità sia nel merito, che nel metodo, della proposta.
La risposta di Calenda non si è fatta attendere: “Sì, le paghiamo Luca e non fanno i comici nella vita, con tutto il rispetto”, gelando così Bizzarri. “I ragazzi italiani non conoscono la loro capitale. Non sono viaggi gratis, ma visite scolastiche delle istituzioni repubblicane e dei luoghi e monumenti della loro storia. Succede in tutta la UE”.
Nuove polemiche, quindi, su queste presunte “visite scolastiche” in quanto, il bonus proposto andrebbe a quei giovani che la scuola ormai l’hanno finita e che quindi, nel caso, dovrebbe essere raggiunto un accordo con le università se di “gite” si vuole parlare. Se da una parte Bizzarri decide di rispondere alle critiche mosse contro di lui con un secco “Se la si pensa così c’è da preoccuparsi”, Calenda, invece, porta avanti la sua idea cercando di rispondere agli utenti ormai divertiti – e inferociti – nel classico ring virtuale.
“Era una proposta che avevo già fatto nella campagna di Roma – scrive, cercando di sdoganare l’insinuazione della ricerca spasmodica di consenso nelle fasce più giovani in occasione delle politiche – Tutti i ragazzi italiani devono poter conoscere Roma. I fori, la Roma barocca e rinascimentale. Il patriottismo, quello vero, si costruisce con la cultura”.
Inevitabile la risposta, ancora, del comico che si rivolge nuovamente al leader: “Che bello sarebbe poter discutere di cultura e patriottismo: per me sono concetti opposti. La conoscenza è critica, il patriottismo è fanatico, che bello sarebbe poter discutere, anche per dimostrare il contrario.
Ma siamo (sempre) in campagna elettorale”.“Il problema non è l’ignoranza – chiude Calenda – ma che oggi si è proprio fieri di esserlo. E’ fico. In fondo la cultura è una roba vecchia e polverosa. Avanti così verso il meteorite”.
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