Calenda: "Renzi? Si è trasformato in un misto tra Mastella e Conte"

Il leader di Azione dice che l'ex premier "dice una cosa e ne fa un’altra". E non risparmia critiche a governo e opposizione, senza dimenticare la sindaca di Roma

Calenda: "Renzi? Si è trasformato in un misto tra Mastella e Conte"

È stato un buon presidente del Consiglio, ma poi si è trasformato in un misto tra Mastella e Conte, dice una cosa e ne fa un’altra”. Lo sottolinea Carlo Calenda riferendosi a Matteo Renzi. Ieri l’ex premier ha espresso la sua contrarietà alla mozione di sfiducia ad Alfonso Bonafede. E ha quindi contribuito a salvare la poltrona del Guardasigilli ma lo ha invitato a fare “il ministro della Giustizia e non il ministro dei giustizialisti”.

A tal proposito, il leader di Azione è convinto che Renzi sia cambiato perché prima aveva una carica innovativa e poi l’ha persa trasformandosi “nel più usurato dei comportamenti politici, da basso impero".

Il governo

Calenda dice la sua sull’esecutivo. A partire da Giuseppe Conte, il quale dovrebbe “chiacchierare di meno e lavorare di più”. Poi indica tre cose che il governo avrebbe potuto fare. In primo luogo, era necessario dare a ogni imprenditore un carnet di permessi retribuiti e anticipabili dalle banche e non la cassa integrazione. In secondo luogo, sul decreto liquidità l’ex ministro avrebbe eliminato la responsabilità di chi firma i finanziamenti in banca, svincolandolo da eccessivi rischi. “Terza cosa, il decreto Rilancio prevede un fondo perduto che è impraticabile per le imprese - spiega il leader di Azione in un'intervista a leggo.it - era meglio restituire gli anticipi Irap e Ires dati a novembre dalle imprese. Si tratta di 20 miliardi, che con i 4 di sospensione dell’Irap fanno 24”.

Il giudizio di Calenda sull’esecutivo è molto duro perché non è stato in grado di gestire l’emergenza coronavirus sia dal punto di vista sanitario sia da quello economico. Poi analizza l’operato di alcuni ministri. “Di Maio è fuori concorso per la sua inconsistenza - afferma l’europarlamentare -, quindi indico Bonafede come il peggiore”. Si passa quindi a Gualtieri. Per il leader di Azione ha lavorato molto bene in Europa ma non è in grado di attuare i provvedimenti.

L’opposizione

Calenda non risparmia critiche anche all’opposizione. Definisce Salvini “scioperato, incompetente, simpatico”, mentre la Meloni è “politicamente capace. Vicina di casa - perché ti parla come se fosse una vicina di casa - Anche lei incompetente”. L’ex ministro sottolinea che Berlusconi ha avuto un atteggiamento responsabile in questa crisi ma il suo problema è fare “la ruota di scorta” dei leader di Lega e Fratelli d’Italia.

Cinque Stelle e centrosinistra

Il giudizio di Calenda è ancora più pesante nei confronti della Raggi, definita “una calamità naturale per Roma”.

Intanto si comincia a pensare alle elezioni comunali del 2021. Il leader di Azione non sarebbe stupito se il Partito democratico appoggiasse la sindaca perché "il centrosinistra per restare al governo può fare qualsiasi cosa".

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