Il virus sta rialzando la testa. Dopo il Report della Fondazione Gimbe anche il monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità evidenzia l'inversione della curva epidemica: l'incidenza settimanale sale a 510 casi per 100 mila abitanti contro i 433 della settimana precedente. Un dato che nella mappa dell'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione delle malattie, assegna ancora il rosso scuro all'Italia con l'esclusione della Val d'Aosta, soltanto rossa. Salgono i contagi ma i ricoveri continuano a scendere e dunque altre cinque regioni passano dal prossimo lunedì in zona bianca: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Molise, Puglia e Sicilia. L'occupazione dei letti di terapia intensiva a livello nazionale è al 5,5% contro il 6,6% di sette giorni fa e in area medica i posti letto Covid scendono al 12,9% rispetto al 14,7%. Il presidente Iss, Silvio Brusaferro, evidenzia che l'Rt ospedaliero è a 0,82 ma indica la previsione della crescita dell'indice di contagio Rt a 0,95, comunque sempre «sotto la soglia epidemica».
Abbiamo imparato però che questi dati arrivano sempre in ritardo rispetto alla situazione reale. Cesare Cislaghi, epidemiologo, suggerisce di guardare all'indice di replicazione diagnostica Rdt che fotografa in modo più tempestivo e aggiornato la situazione reale. L'Rdt, avverte Cislaghi «è pari a 1,18 calcolato al 10 marzo e sta aumentando in tutte le Regioni» sottolineando che la rilevazione dell'Rt dell'Iss si riferisce «a circa dieci giorni fa ed è dunque superato» visto che l'Rdt « risulta superiore a 1 in tutte le Regioni tranne l'Emilia Romagna dove è pari a 0,99».
L'aumento dei contagi però non corrisponde più ad un analogo aumento dei ricoveri neppure sul lungo periodo. Grazie all'alto numero di vaccinati. Tra il 7 gennaio e il 6 febbraio sono stati registrati complessivamente 3.198 decessi tra i 5,76 milioni di non vaccinati, pari a 556 decessi per milione, contro 5.521 decessi tra i circa 46,7 milioni di completamente vaccinati, pari a 118 decessi per milione.
La protezione offerta dal vaccino è confermata dai dati e i milioni di non vaccinati rappresentano un concreto fattore di rischio sottolinea Brusaferro. Ancora pochi i bambini protetti. «La circolazione virale resta elevata: è bene affrontare questa fase mantenendo comportamenti prudenti», avverte il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.