Arriva il via libera da parte della Camera alla mini naja: il progetto di legge ora passa al Senato. Si tratta di un programma sperimentale relativo alla realizzazione di percorsi formativi in ambito militare - su base volontaria - di sei mesi.
I requisiti
Protagonisti saranno prettamente cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 22 anni in possesso di un diploma di istruzione secondaria: sarà necessario non avere condanne e procedimenti penali in atto, non essere sottoposti a misure di prevenzione e godere dei diritti civili e politici. Non saranno accettati coloro hanno adottato "nei confronti delle Istituzioni politiche dello Stato comportamenti che non diano garanzia di assoluta fedeltà alla Costituzione ed alle esigenze della sicurezza nazionale".
Gli obiettivi
A grandi linee gli obiettivi principali saranno quelli di far conoscere ai ragazzi i valori, la disciplina, la storia e l’ordinamento militare: nello specifico vi saranno lezioni dedite al rafforzamento della conoscenza delle principali minacce alla sicurezza interna e internazionale, dell'evoluzione tecnologica, della comunicazione nell'ambito delle Forze armate e dello sviluppo dei sistemi di difesa.
Il progetto
Il progetto sarà strutturato in tre fasi: e-learning; permanenza presso strutture formative e operative dei Carabinieri; apprendimento pratico. La frequenza non sarà retribuita, ma farà maturare crediti universitari (fino a un massimo di 12) utili per la valutazione ad ufficiale di complemento. Infine verranno trasmessi gli importantissimi valori della difesa della patria e delle istituzioni democratiche. Non sono previsti costi a carico degli studenti: il Mef si occuperà di garantire gratuitamente vitto e alloggio.
Percorso militare e civico
Matteo Perego di Cremnago (Fi), primo firmatario, ha spiegato a IlSole24Ore: "Il percorso ha una connotazione duale: una militare e una civica. Ci sarà una parte di e-learning e una in caserma e si tratteranno diverse tematiche. Per esempio uno studente di Fisica nell’Aeronautica potrebbe studiare la meteorologia con grande arricchimento culturale. O la logistica per un ingegnere, per esempio, con un programma al Genio militare sui comportamenti in caso di catastrofi naturali. In questo senso c’è una componente anche civica: si istruisce la cittadinanza sulle tematiche delle Forze armate, che riguardano però anche la vita di tutti i giorni. Per una cittadinanza attiva e più consapevole".
La contrarietà degli studenti
Unione degli Studenti e Link Coordinamento universitario, i rappresentanti dei destinatari del provvedimento, chiedono lo stop immediato della riforma perché c'è la forte volontà di "studiare dentro scuole e università pubbliche, non nelle basi militari".
Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, sostiene: "Non possiamo accettare che venga introdotta un’attività di leva militare per giunta a titolo gratuito. Come altrettanto non deve farsi strada nel mondo della formazione la retribuzione del servizio militare con Crediti Formativi Universitari".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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