Il Pd lancia il candidato sindaco in "camicia nera"

I renziani portano alle primarie l'ex An Paolo Galante: "Non rinnego il mio passato". Un modo per conquistare voti a destra

Il Pd lancia il candidato sindaco in "camicia nera"

Sarà che Latina fu creata proprio in epoca fascista, col nome "Littoria". Sarà che il Pci prima e il Pd poi hanno quasi sempre occupato gli scranni dell'opposizione. Sarà che Matteo Renzi ha lanciato la rincorsa ai voti della destra con l'ormai famoso Partito della Nazione.

Però la candidatura di un ex dirigente di Alleanza Nazionale a sindaco della città pontina sta creando non poche discussioni. Il passato nell'estrema destra, a Paolo Galante, non crea alcun imbarazzo. Così l'mprenditore correrà alle primarie del Pd a Latina per la poltrona di sindaco. Il suo nome è stato proposto dall'alto, dal senatore Claudio Moscardelli.

Moscardelli sa bene che per vincere "è necessario un allargamento: servono i voti della destra, altrimenti a Latina il Pd da solo può fare ben poco". Al senatore non importa, infatti, se Galante ha amicizie con Gabriele Adinolfi, fondatore insieme a Roberto Fiore del movimento di estrema destra "Terza Posizione". A Moscardelli interessa che la "scelta non di sinistra" permetta di sfruttare la momentanea crisi della destra nel Lazio, dove le divisioni politiche dopo la fine del governo Berlusconi nel 2011 stanno aprendo una finestra di opportunità difficilmente ripetibile.

Paolo Galante non rinnega nulla del suo passato, soprattutto quelle "sensibilità che allora mi portavano a condividere percorsi della destra giovanile. Un percorso che non disconosco per la forza e l’entusiasmo con cui l’ho fatto". “Era un nostro quadro – racconta a IlFattoQuotidiano.it Giuseppe Mochi, ex segretario provinciale di An – fino a qualche anno fa era il responsabile attività produttive di Alleanza Nazionale di Latina. E’ sempre stato un esponente della destra, anche se non so cosa facesse negli anni ’70”.

Come è possibile che ora si sia convertito al renzismo? “Sono amico con Enrico Forte e Claudio Moscardelli che stimo – ha scritto in una nota di presentazione agli elettori - che mi hanno chiesto insieme di collaborare a un progetto nuovo di città e non lo hanno fatto chiedendomi credenziali ideologiche, ma la volontà di cambiare insieme la nostra comunità”.

Ma il partito è d'accordo? A quanto pare, l'ala renziana sì. “Galante doveva essere il nostro candidato unitario – spiega ancora al Fatto Moscardelli – ma il consigliere regionale Enrico Forte ha confermato la sua candidatura e quindi faremo le primarie con questi due nomi”. Infatti solo la minoranza Pd si è ribellata.

E ha presentato un suo candidato "di sinitra". Così Galante, dovrà giocarsi le sue carte alle primarie.

E stavolta, se andranno a votare anche gli elettori di centrodestra, nessuno griderà allo scandalo.

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