Il governo tedesco vuole legalizzare il consumo di marijuana a scopo ricreativo. Il piano era previsto nel patto di coalizione siglato a dicembre del 2021 dai socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz, dai Verdi e dal partito Liberale (Fdp) ma quella presentata ieri è una versione «ridotta» del progetto iniziale. Se in principio si era parlato dell'istituzione di coffee shop autorizzati su scala nazionale, adesso il governo punta a creare dei club riservati agli iscritti per l'acquisto di cannabis prodotta secondo criteri stabiliti dai ministeri della Salute e dell'Agricoltura. Una scelta «annacquata» che ha preso in considerazione i rilievi al progetto originario sollevati dall'Unione europea. Tant'è che il ministro della Salute, l'immunologo e politico socialdemocratico Karl Lauterbach, ha parlato di una «via europea» della Germania al consumo di cannabis. «La precedente politica sulla cannabis è fallita. Ora dobbiamo prendere nuove strade», ha detto Lauterbach in conferenza stampa congiunta con il titolare dell'Agricoltura Cem Özdemir del partito ecologista. Il piano del governo prevede due fasi: il primo passo consentirà di creare dei cannabis club con un massimo di 500 membri, tutti maggiorenni. I club potranno fornire gli iscritto fino a 50 grammi di cannabis al mese, mentre per gli under 21 anni il tetto scende a 30 grammi al mese.
I club, ha spiegato il medico Lauterbach, dovranno anche nominare degli ufficiali per la protezione dei giovani e per la protezione dalla dipendenza, persone in grado di spiegare i rischi psicofisici legati all'uso della sostanza. Il membro del club preparato e tutelato potrà finalmente ricevere sette semi o cinque talee al mese per avere non più di tre piante femmine produttive. Solo in un secondo momento i Länder tedeschi potranno legiferare sulla possibile distribuzione commerciale della cannabis. Lauterbach, che ha posto l'accento sulla lotta alla criminalità e al mercato nero, è sembrato ben contento di recepire le indicazioni di Bruxelles. Indicazioni che spera possano permettere la rapida approvazione dei ddl governativi e schivare i no delle opposizioni. Ieri il governatore della Baviera Markus Söder ha ribadito il suo fermo Nein! all'istituzione di «circoli della droga». Già a inizio marzo il leader dei cristiano-sociali bavaresi ha fatto preparare un parere contrarissimo a Bernhard Wegener, titolare della cattedra di Diritto pubblico e Diritto europeo alla Friedrich-Alexander-University di Erlangen.
Il giureconsulto ha scritto che il piano per legalizzare la marijuana viola le convenzioni delle Nazioni Unite contro la droga mentre il diritto europeo reputerebbe «inammissibile» il commercio autorizzato, la coltivazione e la vendita di cannabis per scopi diversi da quelli medici o scientifici. Il progetto del governo prevede anche un colpo di spugna sulle condanne passate legate al possesso illegale di cannabis. L'ultima parola spetta al Parlamento.
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