Capodanno, violenze su altre 4 ragazze

La polizia individua nuovi casi. Anche una giovane italiana pronta a denunciare

Capodanno, violenze su altre 4 ragazze
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«Sì, quella sono io, vedete? Mi hanno circondata e mi stanno palpeggiando. È durato tutto solo un paio di minuti?! Pazzesco...A me quella notte era sembrata una eternità, ero atterrita».

Ieri mattina a Liegi, davanti agli investigatori della squadra mobile di Milano e ai loro colleghi della polizia belga, Laura Barbier (nella foto) si è riconosciuta nei frame delle immagini immortalate dalle telecamere di piazza Duomo davanti all'ingresso della galleria Vittorio Emanuele II una ventina di minuti dopo la mezzanotte di Capodanno. La studentessa 20enne, dopo aver parlato sui social e con diversi giornalisti, ha quindi finalmente sporto denuncia formale per quei fatti. E ha ricostruito con precisione i momenti della notte di San Silvestro in cui lei e la sua comitiva - allo scopo di allontanarsi da un gruppo di ragazzi che, sventolando bandiere di «Palestina, Turchia, Iraq, Pakistan» avevano cominciato «a far partire dei fuochi d'artificio ad altezza d'uomo» - si sono diretti verso l'ingresso della Galleria. «Ma non siamo riusciti a entrare perché siamo stati accerchiati da una quarantina di uomini che avevano dai 20 ai 40 anni e che ci hanno sbarrato la strada per non lasciarci passare. È lì che sono cominciati i palpeggiamenti» ha aggiunto la Barbier.

Mentre gli inquirenti, seppur non ufficialmente, confermano che «il 95 per cento delle persone che erano in piazza Duomo in quelle ore del Capodanno erano giovani immigrati, molti di seconda generazione» e al momento procedono per 5 casi di abusi commessi da ragazzi nelle forme del «taharrush gamea», ovvero della molestia collettiva, dichiarano: «Siamo convinti di poter identificare, seppur con non poche difficoltà vista la calca di quella notte, gli aggressori della ragazza belga, ma in questi giorni si è presentata nei nostri uffici anche un'altra donna che sostiene di essere palpeggiata quella notte. E non escludiamo potrebbero arrivarne altre. Per questo abbiamo preparato un album fotografico sui presunti molestatori che verrà mostrato alle vittime».

Tra queste in questura lunedì verrà sentita anche la ragazza emiliana che quella notte aveva segnalato alle forze dell'ordine di essere stata palpeggiata da uno sconosciuto mentre era in piazza Duomo con il fidanzato. La giovane si era rivolta subito agli agenti dicendo di aver sentito qualcuno che la toccava da dietro, di essersi voltata e di aver visto un giovane, forse pakistano, allontanarsi. Vennero quindi identificati alcuni ragazzi che corrispondevano alla descrizione ma, contattata anche a distanza di giorni dalla Mobile, la vittima ha sempre rifiutato di formalizzare una denuncia. Adesso e in previsione di successive prevedibili denunce, anche la sua testimonianza diventa determinante nell'inchiesta diretta dal pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunto Letizia Mannella.

Per quel che riguarda invece i due inglesi che secondo il sito «SudInfo» quella notte a Milano sarebbero stati aggrediti a loro volta, il dirigente della Mobile di Milano, Alfonso Iadevaia, spiega che si tratta di una coppia legata alla comitiva della studentessa belga.

I due, in realtà, non sono stati assaliti, ma si sono allontanati verso l'ingresso della Galleria opposto a quello dove si trovavano i loro amici (ovvero quello che dà su piazza Scala) proprio per segnalare alla polizia l'assalto e i palpeggiamenti di cui era rimasto vittima il loro gruppo.

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